GP Trentino
IL TRACCIATO
Finalmente di nuovo a bordo pista, finalmente i colori, i rumori e gli odori del motocross e non attraverso le sterili immagini di un televisore, sono state sensazioni servite a rimettersi in pace con lo sport… ma non senza difficoltà.
Il tracciato del ciclamino è incastonato come un gioiello nelle montagne del trentino ma questo rappresenta un pregio per l’immagine ed allo stesso tempo un problema per altri aspetti. Inutile negare infatti, che nonostante fosse evidente ovunque lo sforzo degli organizzatori per offrire tutto il meglio possibile, sia dagli addetti ai lavori per la logistica, sia da parte del pubblico per parcheggi, visibilità del tracciato e deflusso verso le principali arterie di circolazione, qualche critica (e non propriamente velata né ingiustificata) sia arrivata.
Lo spettacolo comunque è stato magnifico, il tracciato ha tenuto benissimo le piogge del venerdì e la sua conformazione, priva di tratti particolarmente selettivi, livellando moltissimo le prestazioni, ha fatto sì che anche i migliori dovessero sudare le classiche sette camicie per guadagnarsi la posizione.
Voto pista 7
Voto logistica 5
MX2
HERLINGS: 9
Tixier gioca tutto sul rosso, anticipa clamorosamente l’abbassamento del cancello di partenza ma gli va bene, non resta incastrato e scatta al comando seguito da Justs e dall’olandese che, spietato, alla fine del secondo giro lo passa al doppio della velocità nella discesa prima del rettilineo. Qua finisce la storia della prima manche perché il nostro saluta l’allegra brigata e se ne va per i fatti suoi. Diversa la musica nella seconda manche, quando una partenza un po’ più infelice lo vede girare sesto al primo giro. Parte la rabbiosa rimonta che lo porta all’ultimo giro ad un soffio da Gajser, ma un appoggio lo tradisce facendolo scivolare e perdere così, manche e GP. Grazie Jeffrey, per farci vedere ogni tanto che anche tu sei umano.
FERRANDIS: 7
Ottimi i tempi, ottima la velocità, ma in una pista come Arco, partire undicesimo e dodicesimo vuol dire compromettere la giornata di gare. Poi ovvio, ha corso alla Ferrandis, con il coltello tra i denti dal primo minuto fino all’ultimo, ma fare di più era davvero difficile. Giornata buona da raccogliere punti e metterli in granaio; per la gloria verranno giorni migliori.
JONASS: 6
Disorientato potrebbe essere la definizione giusta per il giovane lituano che ha mostrato di gradire davvero molto poco il tracciato italiano senza entrare mai in gara. Due manche finite a metà classifica, per uno con le sue potenzialità, vogliono dire essere sul serio con la testa da un’altra parte.
GAJSER: 10
Quando si è predestinati la giornata buona è li che gira, ma prima o poi arriva. Il giorno della gloria per il giovanissimo sloveno, cresciuto agonisticamente in Italia, si concretizza proprio sul tracciato quasi di casa e davanti ad una folta e rumorosa tifoseria di conterranei. Vittoria cristallina, fatta di una rimonta spettacolare nella prima manche, dove su una pista nella quale il sorpasso è veramente ostico, dal settimo posto iniziale arriva a concludere alle spalle di Herlings; nella seconda manche il capolavoro, passando subito Tixier partito ancora in testa, e imponendo un ritmo tale dal primo all’ultimo giro, che anche sua maestà Flying Dutchman è stato indotto all’errore.
Cieli radiosi all’orizzonte, per il giovane Tim.
LIEBER: 6
Ha fatto tutto il GP insieme a Jonass, ovvero fuori dal giro che conta e quindi vale anche per il belga il medesimo concetto ovvero, ma non potevo starmene a bere una birra a Malmedy?
GLI ITALIANI: 5
Nonostante si potesse usare il plurale (tre i nostri portacolori in gara) evidentemente l’aria di casa non è stata sufficiente a dare quel ‘quid’ ai nostri perché le prestazioni finali uscissero dalla mediocrità.
I FESTEGGIAMENTI A GAJSER: MAGNA CUM LAUDE
A volte essere diversi dalla maggioranza di quelli che tifano per i ventidue che corrono dietro a una palla in mutande, ammetto che qualche dubbio lo fa nascere; poi arrivano giornate come oggi, dove i due avversari arrivatigli dietro dopo aver sputato l’anima tra buche e salti, si fermano a festeggiare la vittoria dell’avversario che li ha battuti sotto la ‘curva’ della sua tifoseria. Festeggiamento vero, non da podio per dovere di etichetta. Ecco, li vedo, i dubbi svaniscono come fumo al vento e capisco perché sono pazzamente innamorato di questo sport.
MXGP
DESALLE: 8
La tabella rossa è ancora sulla sua moto, anche se un solo punto lo separa dai suoi due più diretti inseguitori. E’ evidente però che il suo vero ruolo nel mondiale è, da almeno due gare, quello di ‘incubo di Villopoto’. Da fuori sembra davvero che quando si vede l’americano davanti, prenderlo e superarlo diventi l’unico vero obiettivo di giornata del fiammingo; se nella prima manche di Arco ci è riuscito esaurendolo giro dopo giro sino alla capitolazione, nella seconda l’impegno nel tentativo è stato tale da portare l’americano all’errore.
CAIROLI: 9
Fin dalla manche di qualificazione del sabato, è risultato evidente quanto interessasse al Tonino nazionale ottenere il massimo risultato sulla pista di casa. L’impegno per mandare un segnale di superiorità ai suoi avversari è stato massimo, Nagl però, aveva ‘il canale’ chiuso e non l’ha recepito. Domenica però arriva Valkenswaard e nel suo cortile, quel misero punticino che divide il nostro dalla tabella rossa è lì che trema dalla paura.
FEBRVE: 9
Volete sapere chi è Febvre? E’ quello che alla quarta gara di mondiale su una 450, dopo aver cercato fino all’ultimo secondo della seconda manche di mettere le ruote davanti a Mr. Cairoli (mica a una wild card tailandese), pianta un pugno sul manubrio per la rabbia di non esserci riuscito.
Talento vero, cuore vero, manico vero….. divertimento vero veder guidare uno così.
NAGL: 10
‘Nagl chi?? Quello con l’Husqvarna? Ma va là!!’…… OPS!! Tre gare su quattro sul gradino più alto del podio; alla faccia del ‘pilota consistente’!! Nella prima manche solo un Cairoli particolarmente combattivo è riuscito a tenerlo dietro, ma nella seconda, a metà rettilineo di partenza ha girato la testa a sinistra per vedere dove erano i suoi avversari, ha preso la traiettoria buona alla prima curva e ha messo giù un passo inarrivabile. Sette secondi di distacco a Cairoli in tre giri. Chapeau quindi, a quello che si sta rivelando il primo avversario del siciliano per il 2015.
PAULIN: 7
Il ragionier Paulin continua la sua regolarità di piazzamenti, anche se effettivamente questo GP lo ha visto a sprazzi più brillante di quanto abbia mostrato nelle ultime due gare. Di certo vedere un esercito di ingegneri giapponesi affannarsi accanto alla sua moto ogni volta che la spegne, fa pensare che la Honda ufficiale meriterebbe altre posizioni.
GLI ‘ALTRI’ ITALIANI:
Rispettivamente ottavo e nono di giornata i senatori Guarneri e Philippaerts, ancora in balia dei suoi fantasmi invece Lupino
AL’OSSERVATO SPECIALE
VILLOPOTO: 6
Indubbiamente molto atteso, dal pubblico ma soprattutto dai suoi avversari, al primo appuntamento su una pista realmente ‘european style’, non si può dire che il pilota di Poulsbo abbia avuto una giornata particolarmente positiva. In apparenza un po’ disorientato dal toboga trentino nelle prove del sabato, veloce nella gara di qualifica ma con un paio di errori a rallentarlo, nella prima manche le ha provate veramente tutte per tenere il passo dei primi tre della classifica iridata per poi alzare bandiera bianca e accontentarsi del quarto posto. Nella seconda manche è andata ancora peggio, quando nel tentativo di resistere al solito Desalle che lo aveva messo nel mirino, si è ribaltato sul rettilineo dei segnalatori mettendo mestamente fine alla sua gara. Trentino da dimenticare, con la mente che vola alla sabbia olandese e di certo il pensiero di andare a correre a Casa Cairoli non può non fargli venire un gran mal di testa.?
Ciao, ci legge alla prossima
Massimo Bonardi
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(Image M.Panicucci)