FIM ISDE La Sei Giorni si conclude con l’Italia tra le grandi protagoniste
Tra le grandi protagoniste dell’Enduro mondiale, l’Italia è sempre presente. Lo ha confermato la Sei Giorni 2019 appena terminata a Portimão, in Portogallo. Nella pista ricavata all’interno del kartodromo dell’Autodromo dell’Algarve, gli azzurri hanno prima corso sfidando gli avversari nelle tradizionale manche di cross dell’ultimo giorno, poi sono saliti sul podio del World Trophy e del Trofeo Vintage Veteran. Durante le premiazioni si è tenuto un minuto di silenzio in ricordo di Pierluigi Mattioli, scomparso nel Day 1 dell’Enduro Vintage Trophy. World Trophy – Gli atleti azzurri hanno messo in mostra la loro velocità su un tracciato predisposto sullo sterrato, eccezion fatta per una lunga curva a destra asfaltata. Thomas Oldrati si è piazzato 6° nella E1, Davide Guarneri 8° nella E2 e Rudy Moroni 3° nella E3 al termine di un duello (vinto) sul filo dei centesimi con il britannico Daniel McCanney. Da segnalare il bel 3° posto guadagnato da Guarneri nella classifica cumulativa della E2. La Maglia Azzurra ha concluso la Sei Giorni in terza posizione (con il tempo di 13h56’55”27), alle spalle di Stati Uniti e Australia e davanti a Spagna e Finlandia. Questa la classifica del World Trophy:
Stati Uniti in 13h44’17”77
Australia + 1’45”34
Italia + 12’37”50
Spagna + 16’53”05
Finlandia + 22’14”01
Vintage Veteran – Mario Rinaldi, Giovanni Sala e Stefano Passeri hanno portato a termine una Sei Giorni pressoché perfetta, vincendo meritatamente il Trofeo Vintage Veteran. Oggi Giovanni Sala ha vinto la classe 79, riservata alle moto costruite fino al 1979, mentre Stefano Passeri e Mario Rinaldi sono passati 1° e 2° sul traguardo della 82, categoria per moto costruite fino a tale anno. Al termine dei tre giorni di gara del Vintage Trophy, Mario Rinaldi e Giò Sala hanno vinto le rispettive classi individuali, con Passeri 3° nella 82. La Maglia Azzurra ha conquistato il Trofeo Vintage Veteran davanti a Germania e Francia. L’Italia è stata la nazione meglio rappresentata anche nel Trofeo Vintage grazie alle prestazioni di Sala, Rinaldi e Giovanni Zamparutti. Junior Trophy – Tornando alle Sei Giorni riservata alle moto moderne, Claudio Spanu e Matteo Pavoni non si sono risparmiati nonostante l’Italia non fosse più in lotta per il podio dopo il ritiro di Andrea Verona avvenuto ieri. Oggi Spanu ha chiuso nella top 20 della E1 a seguito di una caduta, Pavoni 10° della E3. Il Trofeo Junior è stato vinto dall’Australia in 13h57’03”10 su Stati Uniti e Spagna. Italia ottava. Club Team Award – Manolo Morettini ha concluso la finale cross 6° nella C1, che ha visto Simone Cristini terminare 19°. Enrico Zilli 15° nella C2. Ottimo il secondo posto di Morettini nella C1 al termine della Six Days. Nel Club Team Award il Moto Club Italia si è classificato quarto. Vittoria all’XC Gear in in 12h30’17”01.
Giovanni Copioli, Presidente FMI: “Il 3° posto nel World Trophy è un risultato davvero prestigioso, ottenuto contro la sfortuna del ritiro di Cavallo. Stati Uniti e Australia sono stati molto forti, ma il nostro è un podio di assoluto valore. Tra gli Junior ci saremmo potuti togliere la stessa soddisfazione se non avessimo subito il ritiro di Verona, ma anche in questo caso i ragazzi hanno dato il massimo fino all’ultimo. Un plauso ai giovanissimi del Moto Club Italia, bravi a gestire una gara lunga e complicata. Non posso che rivolgere grandi complimenti a Stefano Passeri, Mario Rinaldi e Giovanni Sala che hanno conquistato una vittoria storica in quanto a Portimao si è disputata la prima edizione del Trofeo Vintage Veteran. Ora aspettiamo la Sei Giorni 2020 in Italia, dove sono convinto che i nostri organizzatori renderanno l’evento più emozionante di quanto vissuto qui in Portogallo”.
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