Jonny Walker. I miei 10 anni di Red Bull Erzbergrodeo
Da privato senza pretese a uno dei migliori piloti di Enduro al mondo, Jonny Walker ha sperimentato molto nell’ultimo decennio. In nessun altro luogo quelle esperienze sono state più gratificanti, e in alcuni casi angoscianti, che al Red Bull Erzbergrodeo. Se i piloti di Enduro estremo sono come gladiatori, allora l’Erzbergrodeo è il loro colosseo. Un evento con una storia da favola, è l’Enduro in un solo giorno più duro al mondo, una gara in cui sopravvivono solo i più forti. Vincitore per tre volte del Red Bull Erzbergrodeo, Jonny Walker del Red Bull KTM Factory Racing ha resistito agli alti e bassi dell’evento, che si svolge in una miniera di ferro a cielo aperto a Eisenerz, in Austria.
Il 2020 segna i 10 anni da quando il britannico ha messo piede per la prima volta sul terreno sacro dell’Enduro nel 2011. Ma con l’evento all’Iron Giant (come è noto affettuosamente) prendendo fiato fino al 2021, Walker, come tutti, dovrà aspettare altri 12 mesi prima di entrare nuovamente nell’arena e lottare per la quarta vittoria in carriera. Guardando indietro agli alti e bassi degli ultimi 10 anni, Jonny ricorda alcuni dei suoi migliori momenti del Red Bull Erzbergrodeo e considera perché molto presto un 4 tempi potrebbe vincere questa corsa iconica.
2011 – Podio da Privato
“Sono andato in Austria nel 2011 per correre per la prima volta. Non sapevo davvero molto della gara o di cosa avrei fatto. Arrivare al villaggio e vedere l’Iron Giant è stato bello, ma non mi ha fatto venire la pelle d’oca come adesso. Ora è una storia diversa perché tutti i ricordi tornano all mente, alti e bassi. È una gara così importante nell’enduro e le dimensioni fisiche dell’Iron Giant si aggiungono a questo. Sono arrivato terzo quell’anno e sulla strada di casa mi sono fermato presso la sede della KTM per firmare un contratto da pilota ufficiale. È pazzesco pensare come sia cambiata la mia vita da allora. È più difficile per un pilota privato arrivare in cima e salire sul podio perché la qualità del talento è davvero profonda oggi”.
2012 – Debutto vincente
“Non ho avuto alcuna pressione a partecipare alla gara nel 2012, nonostante fossi il miglior pilota KTM. All’epoca lavoravo ancora come montatore di finestre, anche se ero un pilota professionista, perché era tutto ciò che sapevo fare e mi ha dato una routine. Avevo ancora quest’altra vita fuori dalle corse. Quello del pilota professionista non lo consideravo ancora come un lavoro perché a casa montavo ancora le finestre durante la settimana. Ho corso e mi sono divertito. La gara in sé era confusa, ma ricordo di aver tagliato il traguardo e Karl Katoch mi ha consegnato la bandiera a scacchi: mi è arrivata addosso un’ondata di emozioni. È stato fantastico vincere”.
2013 – Armageddon
“Quell’edizione è stata come un Armageddon. Le condizioni erano bibliche. Mi sono qualificato in prima fila e Graham Jarvis era in seconda file. Sapevo che era la mia gara più dura, quindi sono stato felice di guadagnare più tempo possibile prima che iniziasse. Ma ho annegato la moto già all’inizio. Ancora oggi mi stupisco di come abbiamo iniziato in quell’acqua, ma è il genere di cose che rende famoso l’Erzbergrodeo. Quando Graham mi ha passato, ero rimasto bloccato sul lato a scaricare velocemente acqua dalla moto. Alla fine sono andato avanti e ho spinto più forte che potessi, ma le condizioni erano orribili e recuperare la quantità di posizioni era difficile. Ho superato circa 100 piloti per ottenere il quarto posto, alla fine ero completamente distrutto”.
2014 – La gara perfetta
“Sogno ancora quel 2014. Ricordo di aver finito la gara senza essere mai caduto dalla moto, nemmeno una volta. Tutto è andato così alla perfezione e che quasi mai accade all’Iron Giant. Ho preso l’Holeshot e non ho visto nessun altro pilota per il resto della gara. Ho vinto con circa 30 minuti di vantaggio, incredibile”.
2015 – Lavoro di squadra per sopravvivere
“Penso che il 2015 sia stato positivo per lo sport perché le persone che normalmente non seguono l’hard enduro si sono appassionate. Ha decisamente portato le cose a un altro livello. Ma per un pilota è stato strano trovarsi in quella situazione. Si corre per vincere, ma quel giorno nessuno poteva vincere senza aiutarsi a vicenda. È stato strano cambiare improvvisamente mentalità in quel modo per darsi tutti una mano. La salita era talmente ripida che nessuno poteva arrivare in cima. Ricordo solo di aver parlato con gli altri piloti e di aver affrontato la situazione. La gente parlerà di quella sezione Downtown per gli anni a venire, è bello essere associati a quel pezzo di storia dell’Erzbergrodeo”.
2016 – Spettatore forzato
“Il 2016 è stato l’anno in cui ho visto l’Erzbergrodeo dal di fuori. Mi ero rotto una gamba nell SuperEnduro World Championship e sfortunatamente ho dovuto rinunciare alla gara. È un’esperienza totalmente diversa essere lì come spettatore. Come pilota, l’Erzbergrodeo è una pentola a pressione. Bolle in pancia già settimane prima che tu vada a correre e il giorno della gara ti fa male allo stomaco. È stato l’unico anno in cui sono stato in grado di fare colazione senza vomitare prima della gara!”.
2018 – L’occasione persa
“Mi fa ancora male pensare a quello stupido errore commesso in una sezione relativamente facile che mi ha fatto perdere la gara. Ero proprio attaccato a Graham (Jarvis) al Green Hell e ci siamo spinti oltre passando Billy Bolt e Mani Lettenbichler in prima e seconda posizione. Uscendo dalla sezione ero alle sue spalle, ma la mia ruota anteriore è scivolata su una radice che correva lungo la riva e si è incuneata contro un albero. A causa della ripidità del fondo ho faticato a tirarla fuori. Con le sole sezioni Dynamite e Lazy Noon rimaste non sono riuscito a riprenderlo. Ho finito con 40 secondi di ritardo, sicuramente il tempo che ho perso con uell’errore”.
Perché KTM 300 EXC TPI è lo strumento migliore per l’Enduro?
“La KTM 300 EXC TPI ha dimostrato di essere all’altezza più volte in gara. È diventata la migliore moto da enduro per i piloti di tutte le abilità. Per un dilettante c’è davvero poco da scegliere. Il pacchetto è leggero, reattivo e affidabile, quasi antiproiettile. Ora, con l’iniezione elettronica TPI, KTM l’ha perfezionate ulteriormente. Attacca le salite come nient’altro. Inoltre, l’altitudine non è più un problema: dal fondo valle fino su in cima alla montagna e di nuovo in discesa non vi è alcun cambiamento di carburazione. Funziona e basta”.
Perché un 4 tempi può vincere Erzbergrodeo?
“Credo che un giorno la KTM 350 EXC-F potrebbe vincere il Red Bull Erzbergrodeo. In realtà è qualcosa a cui sto pensando da un po’. In questo momento la KTM 300 EXC TPI a 2 tempi ha il vantaggio perché è un ottimo pacchetto a tutto tondo, ma con alcuni test mirati la 350F potrebbe riuscirci. Nel Regno Unito corro alcune gare estreme su più giri con la KTM 350 EXC-F perché la potenza erogata è costante e forte. All’Erzbergrodeo il 350F potrebbe tenere testa dall’inizio fino al Carls Dinner. Penso che questo sia il punto fermo della gara: far passare la moto senza problemi sarebbe la chiave. Dopo la Carls Dinner le cose tornano di nuovo uguali al due tempi. Forse un giorno…”.
Come abbiamo sentito dalle parole di Jonny Walker, l’Erzbergrodeo Red Bull Hare Scramble è una delle gare più difficili del pianeta. In omaggio a questo evento iconico KTM ha annunciato un modello speciale, il KTM 300 EXC TPI ERZBERGRODEO 2021, che è una moto davvero speciale. Prodotto in numero limitato, questo nuovo entusiasmante modello è il pacchetto ideale per conquistare i terreni più difficili. Con lo sviluppo nelle corse e l’influenza di piloti di talento come Walker, questa moto non solo ha un aspetto eccezionale con la sua speciale colorazione, ma ha una lunga lista di parti speciali per rafforzare la linea di sangue READY TO RACE.
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