PROLOGO SETTEMBRE
FENOMENO ASSOLUTO
C’è qualcosa di grande nel dopo lockdown.
Ed è piuttosto distinguibile perchè riferisce all’istinto di un “vecchio” signore del manubrio.
A quasi 35 anni il Maestro è tornato a stupire regalando attimi di pura poesia. Con quello conquistato nel mercoledì di Kegums, i Gran Premi vinti da Antonio Cairoli sono 90. Vincere almeno un gipì a stagione è cosa che al siciliano riesce, credo, da diciassette anni. Da tanto vince senza soluzione di continuità. Tecnica, velocità ed esperienza di un’icona senza tempo, manifesto di un’epoca che non conosce fine.
Tony anche quest’anno ha trovato il suo spazio e con un calendario tanto strano non sarà occasionale. In Lettonia ha gettato un seme buono, presto vedremo se riuscirà a crescerlo perchè per come la vedo io, lui resta l’unico avversario vero dentro il campionato di Herlings e Gajser, i magnifici due che nell’estenuante settimana lettone han faticato a trovare le porzioni giuste nei meriti e demeriti da attribuirsi.
Antonio Cairoli da Patti: mai uguale, mai banale, e soprattutto disponibile al sacrificio nonostante tutto. Il suo passato è già scritto, nel presente si è calato alla sua maniera e c’è in compenso un futuro da vivere. Perchè la vittoria di Kegums#2 è l’ennesima sottolineatura di un’evoluzione che sembra non chiudersi nemmeno di fronte al passare degli anni.
Con lui c’è un team che non fa mai circo dei problemi (quel ginocchio capriccioso…), una squadra regina nella gestione dei silenzi, un gruppo con una disciplina di ferro. Insieme chissà cosa potranno ancora regalarci.
Ogni Campione è figlio della sua epoca ma rileggere la sua storia significa azzardare un giudizio finale, accettando quella sfida tra leggende fino a qualche anno fa impensabile: Tony Cairoli versus sua maestà Stefan Everts.
EDOARDO PACINI
Direttore Responsabile