Detto tra noi: Linea di confine
di Massimo Bonardi
Il supercross USA arriva ad Orlando per la settima prova ed è terra di confine, almeno per la 250, dove il campionato costa est si ferma e lascia il passo, sino a Salt Lake City, ai colleghi della costa ovest.
Ma le prime sette gare di questo ancora pandemico 2021, cosa ci hanno detto?
Roczen; quest’anno gli hanno fatto una cortesia. Si corre solo negli stadi del football e lui, che era chiaro soffrisse i tracciati più angusti e parossistici disegnati sui diamanti del baseball, ringrazia, stabilendosi al comando della classifica dopo le vicissitudini – regolamentari e non – delle prime due prove.
E’ al sicuro, con il suo esiguo margine di punti? Per niente e per due / tre ottimi motivi.
Soffre i sorpassi, il contatto fisico…ma i suoi colleghi no!! Anche sabato sera è rimasto dietro a Osborne prima e Brayton dopo (che poi ha terminato undicesimo) un tempo infinito, o per lo meno, quello necessario a Webb – che per contro, quando si vede il #94 davanti vede rosso e non a causa del colore di moto e tabella – ha fiocinato in mezzo giro tutti e tre i piloti che aveva davanti piazzandosi al comando.
Roczen secondo, parrebbe – ma ne dubitiamo – aver pensato al campionato, ma se corre così nel supercross, dove arrivare alle mani – pardon – ai manubri, rappresenta la normalità, è un problema grosso, se deve pensare ad arrivare alla fine a suon di holeshot per evitare il confronto diretto. Webb, appunto, la seconda forza in campo e attualmente bandiera di una squadra KTM USA che in Musquin ha una lancia un po’ spuntata.
I punti di svantaggio dal tedesco sono assolutamente recuperabili e, come detto, ancor più facilmente se l’obiettivo se lo ritrova appena davanti alle ruote.
Tomac; fuori dai giochi? Per niente!! Il pilota del Colorado rispecchia l’andamento di risultati degli ultimi anni. All’inizio è sembrato perso, salvo arrivare alla sua “gara” per eccellenza, Daytona, dove prende morale e slancio per il resto del campionato.
Sarà la particolarità del tracciato? Beh, se così fosse per gli altri sono guai, visto che ad Atlanta dovranno correre ben tre appuntamenti su una pista “Daytona Style”. Una cosa è certa, al di fuori di loro tre, è estremamente improbabile – al netto di infortuni – che Cianciarulo, Barcia o Musquin per quanto visto sino ad ora, possano inserirsi nella lotta per il titolo.
E la 250 costa est? Posso definirla (anche qua a parte i primi tre) lievemente imbarazzante? Ho seguito solo i main event – immagino il resto – e se il bacino di talenti al quale il motocross americano dovrà attingere nei prossimi anni è questo….auguri!!
Lo spettacolare “canguro sbarbato” Jett Lawrence, sabato sera a Orlando ha doppiato SINO AL SESTO CLASSIFICATO, seguito dalla coppia Yamaha Nichols e Craig.
Finalmente “The charismatic teenager” come lo ha definito lo speaker della NBC, ha fatto tutto per benino, dalla partenza alla bandiera a scacchi, mettendo in mostra tutto il suo enorme potenziale, facendo lo slalom obbligato tra una colonna infinita di doppiati.
Siamo di fronte ad un nuovo #22….io non ho dubbi in merito!! E sulla 250, concludendo, sono andato a dare un’occhiata al “curriculum” di quelli che si schiereranno dietro al cancelletto della costa ovest…..vi assicuro che quelli buoni in pista li rivediamo al Salt Lake…
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