Flashback Friday: Il record di Chicco
di Martino Bianchi
Guardavo la determinazione con cui sta affrontando la sua avventura a stelle e strisce Lorenzo Camporese alla seconda stagione nel SX costa west AMA e ricordo con piacere uno dei progetti che mi ha dato di più in termini di emozioni nella mia carriera: correre con moto e pilota italiano nel Supercross USA. Questo sogno si è realizzato grazie alla volontà di Chicco Chiodi e del suo manager di allora Corrado Maddii. Io, da PR e Racing Coordinator di Husqvarna, che allora era prodotta interamente sulle rive del lago di Varese, ho fatto solo da collettore affinché il progetto potesse partire. Da regolamento SX AMA, per partecipare bisognava importare e vendere su territorio statunitense un quantitativo minimo di moto (credo che nel ‘99 fossero 200 esemplari). L’allora italianissima Husqvarna, era molto conosciuta per i fasti del passato, pioniera negli anni ‘60 del motocross USA con gli svedesi Tibblin, Halmann e Aberg che sbarcarono tra gli “yankee” con gran successo. Bisognava ripartire quasi da zero e il progetto Chiodi poteva essere un bel trampolino di lancio per il marchio. Castiglioni, Macchi ed io ci credemmo. Husqvarna USA investì nell’operazione e con l’aiuto di Ferracci (Fast By Ferracci). Chiodi dopo il vittorioso mondiale del ‘98, il suo secondo titolo consecutivo nella classe 125, si concentrò nella pratica del Supercross. Con Corrado al suo fianco creò nella“ Maddiiland” a Santa Maria vicino all’attuale base del workshop a Levane (AR) una vera pista di supercross dove allenarsi. E così subito dopo il Natale ‘98, partimmo tutti per la California. Obiettivo: le prime 3 gare della costa ovest 125: ovvero Anaheim 1, San Diego e Phoenix. Tre gare di fila dal 9 al 23 di gennaio. Ricordo che Chicco disputò una gara di “riscaldamento” a Glen Helen la settimana precedente che vinse con autorità. Durante quel periodo facevamo base da Mitch Payton di Pro Circuit che si era appassionato a questa sfida.
Ma il SX era un’altra cosa. Ed arrivare con una moto e un pilota italiano, perlopiù freschi campioni del mondo, nello stadio di Anaheim davanti a 60.000 spettatori è stata un’emozione che non potrò mai dimenticare. L’inno americano, la presentazione dei piloti, io in tribuna con la mia famiglia. Ricordarlo mi viene il groppo alla gola ancora adesso. Chicco fece due grandi prestazioni a ridosso del podio. Un quinto e un quarto posto rappresentano ancora un record per un pilota italiano in una gara ufficiale di Supercross AMA. Se poi pensate che la moto di non italiano aveva solo alcuni componenti (pneumatici Dunlop, filtro Twin Air, manubrio Renthal e scarico Pro Circuit), capite che l’emozione per noi che vivevamo l’azienda quotidianamente era indescrivibile. Il podio era alla sua portata a Houston, ma cadde e non riuscì a completare il successo della nostra ardita spedizione. Una marea di appassionati del marchio Husqvarna si congratularono con Chicco e con tutta la squadra e ci diedero la carica per sognare un’altra sfida: vincere un altro titolo mondiale per poi venire a correre negli USA. Ma questo è un altro flashback.
Questi i nostri contatti, FOLLOW US ON
(Image courtesy Motocross Action)