Midweek: Effetti collaterali
di Edoardo Pacini
Il sogno che si avvera passa per una firma sul contratto fatta con inchiostro nobile. Dentro quel contratto si racchiude il cambiamento di una, anzi di tante cose. Penso per esempio alla sovraesposizione e alle aspettative che l’ingresso nel salotto buono generano. Del resto c’è una diversità di fondo tra correre per uno tra i migliori Team in campo internazionale e la squadra più titolata degli ultimi quindici anni. E le differenze sono ancor più evidenti se il Team plurititolato non lo si raggiunge da Campione del Mondo ma da aspirante tale. Se vi chiedessero: con quale squadra e con quale moto vorresti correre il campionato del mondo della MX2? Risposte scontate: moto austriaca e Team Romano. Allenarsi con Cairoli, Prado, stare con Claudio e Davide De Carli non rappresenta la normalità. E la straordinarietà di questa condizione genera effetti collaterali prevedibili ma non così semplici da gestire soprattutto per un giovane che vuole dimostrare di essere pronto per qualcosa di grande. Riola Sardo, Internazionali d’Italia round 1. Cercavo Mattia e lui si è mostrato… Lapucci davanti, Guadagnini appena dietro. Seducente l’idea del sorpasso. Rocambolasco l’epilogo di una manovra che avrebbe potuto avere conseguenze pesantissime.
E’ andata bene. E questa caduta potrà portare vantaggi in prospettiva. E’ qualcosa che vale più di ogni insegnamento. Mattia è uno dei ragazzi più intelligenti tra quelli che hanno scelto di fare il mestiere di pilota. Il suo errore di valutazione (o i suoi errori in generale in questa prima di Riola) ha un significato che va oltre la dinamica della caduta. Nell’immaginario collettivo il pilota forte non ha mai il diritto di sbagliare. Ma il percorso di crescita passa anche per gli errori. La preoccupazione eccessiva rispetto alla prestazione, la voglia di superare il pilota della sua ex squadra… Sembra una somma di debolezze. Sembra ma non lo è. Perché Mattia impara presto. Ne riparliamo dopo Alghero.
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(Image courtesy KTM)