L’appetito vien…correndo
Maggiora atto secondo. Reduce da una delle più belle e coinvolgenti esperienze della mia – modestissima – carriera motocrossistica, ma dopo aver ascoltato le interviste post podio dei protagonisti, devo dire emozionalmente condivise da piloti ben più noti e famosi di me, mi sono messo a fantasticare. Partendo dalla perfetta organizzazione messa in pista dalla FX Action del patron Bianchini, davvero esente da qualsiasi critica (e non mi piace adulare) e dalla intitolazione dell’evento come “European Cup”, fare uno + uno è diventata la conseguenza più logica del mondo. Lo spazio c’è, perché un campionato vintage, come è dimostrato da quello italiano, con un buon numero di eventi e con un notevole numero di partecipanti, dimostra l’interesse e la passione che ci girano intorno.
Se si va a veder bene però, in Europa sono solo due le Federazioni che hanno organizzato un campionato per le “vecchie signore” , ovvero quella spagnola, con cinque prove su circuiti mezzi sconosciuti e quella italiana, con altrettante cinque prove tre delle quali, Maggiora appunto, Fermo e Baldasserona su circuiti i quali nomi fanno tremare i polsi, due “medi” Bosisio Parini e Lesignano e Partanna, in Sicilia, del quale mi scuso subito della grande ignoranza, ma non conoscevo l’esistenza. E la “Europe Vintage Motocross Cup”? Tre appuntamenti in calendario: Maggiora….Mladina, un “budello” croato senza arte ne parte e un “T.B.C.” in Spagna; cogliete la trascurabile differenza di livello?
Allora, appunto come dicevo prima, fantasticando, mi sono messo su youtube e internet, andando a ravanare nella memoria i nomi di quelle piste che sono rimaste nelle pieghe della nostra datata passione, per vedere se fossero ancora presenti, praticabili, per capire se fosse possibile organizzarlo per davvero, un campionato europeo con un appeal capace di attirare qualche nome di quelli buoni (se ci sono, se non ce n’è se ne fa anche a meno) ma soprattutto in grado di scatenare nell’appassionato “vero” del genere, il desiderio di mettersi dietro il cancello su circuiti che hanno fatto la storia del nostro sport.
Immaginatevi un ipotetico calendario che gira così, perché se vi mettete a cercare come ho fatto io, vi accorgerete che quegli stupendi luoghi di “Motocross” con la “M” maiuscola esistono ancora e ancora ci si corre. Apriamo a Maggiora, perché ci hanno abituati male e così dev’essere, poi si va a Payerne, nelle verdi campagne svizzere vicino al lago Neuchatel, con i suoi salti naturali. Per la terza prova torniamo in Svizzera a Roggemburg sui dolci saliscendi dove si corre anche il mondiale Sidecarcross. Si punta in Germania, a Gaildorf, anche lei sede di cross delle nazioni, poi si va in Slovenia, Orehova Vas, (andate a vedere la helmet cam di qualche mese fa e provate a….non agitarvi sulla sedia) e chiudiamo il campionato a Loket, con la premiazione e la serata di gala nel suo castello che domina il circuito.
Ok, adesso svegliatevi – ma non troppo – perché sarà sì un sogno, ma di quelli che se “qualcuno” ne recepisce le potenzialità e provasse a renderlo reale, alla fine molti di quelli che erano al Mottaccio al Balmone, farebbero carte false per viverlo.
D’altronde, per chi c’era, la domanda è d’obbligo. Sei sazio?
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