Tomac alla Yamaha, dopo il National
di Zep Gori
Il dopo Kawasaki, il dopo National, per Eli Tomac sarà targato Yamaha team Star? Sì, sembra di sì. Chi lo vedeva già prossimo alla pensione (noi compresi) si sbagliava. Il fresco perdente del titolo SX, il favorito al titolo National, se ne andrà dalla Kawasaki ma continuerà a correre. Ed è una buona notizia perché evidentemente Tomac ha ancora voglia di battagliare, di allenarsi e soffrire. E di vincere. Magari lo farà nel migliore dei modi, lasciando il suo team con un altro titolo National, dov’è certamente fra i super favoriti per le sue doti e per quelle della sua KX ufficiale. È una buona notizia per lo sport perché un Tomac motivato, in sella alla moto “giusta”, rimane sempre un grosso, saporito, importante ingrediente per il campionato più importante.
Che sia la Yamaha è la voce più accreditata, andando semplicemente per esclusione. KTM è ben imbottita di piloti, è la squadra RedBull per antonomasia e Tomac è ormai un portacolori della Monster. Honda ha Roczen che già gli costa caro ed è un’altra squadra nell’orbita secondaria del bibitaro austriaco. Suzuki non ha programmi e budget di rilievo, l’unica che condivide con Kawasaki lo stesso sponsor di Tomac e potrebbe avere presto una nuova 450 da rilanciare sul mercato è Yamaha. Questo rende il suo team ufficialmente assistito – Star Racing – il maggior indiziato per il prossimo contratto con Tomac. Considerando poi che Yamaha è una grande casa, eppure sono molti anni che non vince più il massimo campionato. Nella 250 ha dominato, e anche in 450 non ha fatto male quest’anno. Ferrandis, Plessinger e Stewart junior hanno fatto un buon campionato. Tutti e tre i ragazzi hanno fatto vedere sprazzi di velocità e buona continuità. Però trovate un solo broker disposto a scommettere su una loro vittoria del prossimo titolo SX.
Certamente guidano una moto che non sembra la scelta migliore per i circuiti indoor. Per quanto sia cambiata nelle varie stagioni, la Yamaha 450 s’è costruita una fama meno entusiasmante rispetto la versione precendente. Per quanto migliorata, tutti i piloti che sono scesi dalla YZF ufficiale per salire su un’altra moto, ultimi Webb e Barcia, sono andati decisamente più forte. Perché Tomac avrebbe quindi scelto di lasciare la sua Kawasaki per una Yamaha? I soldi sono sempre un argomento facile, ma a un campione già ricco e affermato dovrebbero interessare meno. Forse no, ma vien difficile pensare in questo momento storico a un’offerta irrinunciabile da una Yamaha che peraltro non è più neppure schierata direttamente in nessun campionato motocross. Quindi potrebbe esser un piano più articolato, l’alba di una nuova generazione di modelli, la premessa sportiva che Yamaha si sta preparando a lanciare una moto completamente nuova e quindi promettente. Qualunque sia la ragione, la scopriremo nei prossimi mesi, quando verranno ufficializzate le mosse dei protagonisti, e si conosceranno qualche dettaglio e retroscena.
Più difficile da indovinare chi potrebbe sedersi sulla KX ufficiale. Fokner potrebbe esser il candidato ideale, giovane, economico, talentuoso. Ma un giovane rookie a fianco al più fragile degli ex rookie sembra un grosso rischio. Il Supercross non fa sconti a nessuno. Si fanno male tutti e l’unica strategia consistente è quella di metter in pista uno squadrone di piloti motivati. KTM oggi ne è l’unico esempio e difatti… è sempre lì a dar battaglia ogni anno con qualche suo marchio. Kawasaki per evidenti limiti di budget come le altre giapponesi si è da tempo limitata in una squadra di due piloti. Basterà per lo sponsor che investe tanto – anche nel campionato stesso! – un accoppiata Cianciarulo-Forkner col rischiometro sempre in zona rossa e il conto sempre aperto dall’ortopedico?
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(Image courtesy Monster Energy)