Quando Rinaldi vinse in Russia dopo aver scioperato
di Martino Bianchi
Quella di Leningrado nel luglio 1983 fu una trasferta memorabile. Per me era la prima volta nell’allora Unione Sovietica, rigorosamente comunista. Credo che la trasferta sia stata organizzata dal compianto giornalista della Gazzetta dello Spot e anche ex direttore di Motocross Ennio Camisasca, che si fece promotore di un viaggio/vacanza a cui aderirono una quindicina di appassionati di Motocross qualcuno dei quali anche in trasferta di lavoro. Tra questi ricordo Carlo Pernat e alcuni dirigenti della Gilera, Massimo Fiorentino inviato di Motosprint, Camisasca, Franco Acerbis, il sottoscritto e anche Michele Rinaldi che scelse di aggregarsi all’eterogeneo “gruppo vacanze” come modo per raggiungere quella che doveva essere la nona prova del mondiale 125. A quel punto del mondiale Michele era al secondo posto dietro a Geboers che rientrava proprio in Russia dopo un infortunio ed aver saltato la trasferta spagnola di Mongay – Lerida. Malgrado ciò Eric aveva già 23 punti di vantaggio su Michele e aveva dimostrato di essere giustamente il detentore della tabella numero uno del mondiale.
Partendo da Malpensa il lunedì ci avvicinammo a Leningrado passando per Mosca , ( all’aereoporto ci ritirarono tutti i passaporti per poi ridarceli alla nostra partenza per l’Italia…) dove visitammo la città per un paio di giorni per poi arrivare a Leningrado giovedì sera. Michele era sempre con noi come turista anche perché da soli in Russia in quegli anni non era molto facile gironzolare per di più senza passaporto!. Già…abbiamo fatto sette giorni sempre scortati in una nazione molto triste e senza alcuna possibilità individuale. Iller il suo meccanico si era sorbito il lungo viaggio come tutta la carovana del mondiale passando dalla Finlandia o traghettando dalla Germania. Anche in pista arrivammo tutti insieme sia il sabato mattina per le prove che la domenica, su un pullman scortati dalla polizia. Eravamo alloggiati tutti nello stesso albergo, con i piloti del mondiale. Come box nei paddock erano stati posizionati dei tendoni dove ogni pilota poteva sistemare la moto e la propria attrezzatura. Michele si rese subito conto della difficoltà del tracciato che sorgeva a una trentina di chilometri di distanza dal centro di Leningrado ma soprattutto della mancanza completa di irrigazione. Era luglio. Un caldo incredibile e non era prevista pioggia.
Le prove del sabato confermarono che la pista era al limite della praticabilità con un fondo molto polveroso che in alcuni tratti diventava come una fitta nebbia che impediva la visibilità. Domenica arrivammo in pista alle 8 e ci comparve uno spettacolo che non ho mai visto su un campo da motocross in tutta la mia vita: 100.000 spettatori già assiepati lungo tutto il percorso che creava una barriera “umana “ di delimitazione. La mia foto di copertina del numero di Agosto con Michele in azione e a pochi metri un militare e degli spettatori rende l’idea della cornice di quella giornata. Bene, in una situazione simile fui spettatore del primo sciopero a cui ho assistito organizzato dai piloti, in un mondiale di cross. Tutti i partecipanti , guidati da Geboers, Rinaldi, ma anche Vehkonen e il nostro Andreani dopo aver effettuato un giro di ricognizione della pista prima della manche iniziale si fermarono in zona partenza e chiesero che venisse bagnata la pista altrimenti non avrebbero corso.
Ci vollero ben 2 ore prima che gli organizzatori riuscirono a migliorare anche se di poco la situazione bagnando la pista con una c isterna trainata da due cavalli, ma la cosa più impressionante era il malumore che iniziava a serpeggiare tra tutti quegli spettatori assiepati lungo la pista e sulla collina che sovrastava la partenza. La gara poi cominciò anche grazie al CT Emilio Ostorero che convinse gran parte degli scioperanti facendo capire loro che se non fossero partiti le cose per noi stranieri si sarebbero messe molto male e che invece di portarci in hotel ci avrebbero spedito in Siberia a passare le ferie di agosto….
Dopo essere arrivato alle spalle di Geboers nella frazione di apertura ,Rinaldi con una fantastica vittoria nella seconda manche si aggiudicò il gran premio e per noi del gruppo vacanze fu una grande soddisfazione sentire l’inno di Mameli in terra sovietica. Nel ritorno verso l’albergo alle 7 di sera, tutti rigorosamente in fila indiana nei pullman dell’organizzazione ci furono momenti di tensione in quanto dovevamo superare tutta la marea di spettatori che tornava a piedi verso le proprie abitazioni dopo essere rimasti per quasi 10 ore sotto il sole cocente ed aver assistito al primo tentato sciopero in era comunista. Arrivarono urla, fischi, qualche sasso, per fortuna eravamo scortati da tanta polizia….altrimenti sarebbe stata dura arrivare all’hotel!
A…. dimenticavo della spedizione “vacanze in Russia” faceva parte anche mio cognato Mariano Lazzati fratello di Marco, ex direttore generale di Aermacchi-H.D. e in seguito di Cagiva fino al 1992, e mio padre che dedicò un capitolo intitolato “ Motocross in Russia , prima della caduta del Muro” , del suo primo libro autobiografico del 2001.
Ma anche questo è un altro flashback….
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