MXGP of Russia La pagella del Mar Nero
di Massimo Bonardi
Eccoci, si riparte da qui, sulle rive del Mar Nero in una bella giornata d’inizio estate. Ultimo campionato mondiale “a motore” ad accendersi, ma per noi è sempre il più bello e l’attesa ci ha dato ancora più gusto nel vedere i nostri campioni scendere in pista a darsi battaglia con grande entusiasmo ed energia. Un po’ di pubblico. Anche quello non guasta, anzi, è propedeutico al pensare positivo, dopo tutto quanto di negativo ha rappresentato il 2020 e l’inizio del 2021.
IL TRACCIATO: 8
E’ risaputo che Orlyonok raccoglie consensi e dissensi quasi in egual misura tra gli appassionati. E’ altrettanto risaputo che io lo considero un bellissimo tracciato. Sì, vero, sublimato di “ignoranza crossisistica” al massimo livello, per cuori forti e polsi destri con ampia angolazione di apertura, tra i meno tecnici del mondiale ma sicuramente uno dei più spettacolari. Ottimamente preparato, fresato e bagnato il giusto, l’unica questione che non ho ben compreso, è stato il gran numero di cadute – anche potenzialmente gravi – sul salto di arrivo (compresa purtroppo quella del nostro Cairoli), un punto che non sembrava (da fuori) presentare particolari criticità.
MXGP
GAJSER: 10
Il ragazzo si è fatto costruire in Slovenia, una pista da allenamento da “casco integrale e tuta in pelle” e con cotanta pratica in Russia si sarà trovato sicuramente a suo agio, con le medie che si dovevano tenere. Fatto sta che ha corso due manche perfette, intelligenti, aggressive il giusto, sapendo rimediare alle avversità che avevano cercato di rallentarlo. Gara due è stata letteralmente un capolavoro e a dirla tutta, anche un pelo imbarazzante per i suoi colleghi. Ha confermato alla grande ciò che aveva fatto vedere nelle poche uscite pre-stagionali.
HERLINGS: 7
Secondo, sul podio…ma… Rivedibile in Inghilterra, altra pista velocissima alla quale seguirà Maggiora. Hard pack e veloci, tremendamente veloci. Solo a me ha dato l’impressione di un leone in gabbia che correva con il “freno mentale” tirato (rispetto al suo standard) cercando di portare a casa il risultato più positivo con il minimo rischio? Oh, magari quello che ha passato gli ha insegnato che la riga si tira alla fine e non è necessario dare sempre quaranta secondi al secondo. Fatto sta che il pole man per me era diverso da quello in gara e il risultato ottenuto viene più da errori altrui, che da suoi concreti meriti.
FEBVRE: 7
E’ salito sulla verdona, ha preso i gradi da capitano, è diventato papà e diciamocelo, in gara uno ha corso con il passo di sempre e la costanza di mai, facendo pensare alla raggiunta maturità agonistica. Ma due di fila son troppe e nella seconda manche ne ha combinate di tutti i colori, guadagnando il podio per piazzamenti e defezioni altrui, non molto diversamente da Herlings.
LUPINO: 7
La trasferta sul pistone americano gli ha fatto bene? Io avevo battezzato che sì. Un quinto e un quarto, a tre punti dal podio, ma non sono i numeri, bensì il “come” è venuto il suo miglior risultato globale nel mondiale, ovvero con due manche corse insieme ai migliori sempre con il passo dei migliori. Davvero cresciuto.
SEEWER: 6
Sicuramente tra i piloti più veloci del mondiale, non credo che abbia perso talento per strada ma semplicemente che abbia corso una gara NON all’altezza di un vice campione del mondo. Ha fatto il suo compitino, come è partito è arrivato. Punti in cascina e ci si vede alla prossima.
GLI ALTRI ITALIANI:
CAIROLI: 8
L’istinto è sicuramente dargli di più, alzarsi in piedi e rendergli omaggio per quello che è, che rappresenta e che sa dare ancora in pista. Dopo un inverno passato un po’a celarsi ma solo probabilmente per prepararsi al meglio, era un podio certo, sontuoso, perso per un piccolo errore ma un’enorme sfortuna. E’ andata così, ma “gli altri” adesso sanno che per la matematica finale, bisogna fare – obbligatoriamente – i conti anche con lui.
MONTICELLI: 6
In verde ci sta bene e guida bene. Partito nei dieci in gara uno stava dandosi da fare per risalire, poi è arrivata la caduta con immagini successive abbastanza drammatiche, se non poi tirare un sospiro di sollievo nel vederlo tornare in moto a box. Al momento in cui scrivo non conosco le sue condizioni fisiche e il motivo che gli ha impedito di prendere il via in gara due, ma ovviamente speriamo che non gli sia successo niente di grave.
MX2
VIALLE: 10
Pronti via, un holeshot in gara uno come da consolidato copione, “quasi” in gara due, ma non più di una manciata di curve per riprendere il comando. Coperto in prova, probabilmente certo delle sue possibilità, non ha lasciato un solo giro ai suoi avversari, mostrando grande sicurezza e velocità. Riconferma quasi scontata?
FERNANDEZ: 8
Neoacquisto della squadra Honda 114 Motosport di Gariboldi e Lancelot, lo spagnolo è apparso davvero tanto cresciuto, di prestazioni e anche di fisico (ne sa qualcosa Hofer); ha conteso la posizione a Vialle in gara uno, seppur tenuto ad opportuna distanza dal francese. Un po’ meno preciso e non esente da errori in gara due, dove però è riuscito a riprendersi la posizione su Hofer con un block pass molto deciso sulla seconda guida KTM. Di sicuro la novità del 2021.
BOISRAME: 7
Fa il giro più veloce in prova e alla fine sale sul secondo gradino del podio dopo due buone partenze e gare vivaci sempre nei primi cinque. F&H Kawasaki, dell’altra team manager in rosa della MX2, sa sempre pescare bene tra i talenti della serie cadetta.
VAN DE MOOSDIJK: 6 ½
Ed è appunto l’olandese compagno di squadra di Boisrame, che in russia porta a casa la “medaglia di legno” del quarto classificato. Anche lui brillantissimo nelle prove cronometrate, nelle quali si è classificato proprio alle spalle del francese, mettendo le due verdi giapponesi davanti a tutti, è stato un po’ meno incisivo nelle due manche, commettendo qualche sbavatura di troppo.
HOFER: VOTO 7
Promosso al mondiale nel 2020 ma subito infortunato, il “gioiello di casa” austriaco della KTM Red Bull è sceso in pista con buone potenzialità, viaggiando costantemente nelle posizioni di rilievo. Con un piede sul podio sino a poche curve dall’arrivo, ha subito il sorpasso davvero aggressivo di Fernandez, andando a terra e perdendo un paio di posizioni. Si farà sicuramente rivedere.
GLI ITALIANI:
GUADAGNINI: VOTO 5
E’ risaputo che la partenza è una delle fasi fondamentali di una gara di motocross. Mattia è sulla moto che in mano a Prado ha vinto due trofei holeshot consecutivi e “vive” agonisticamente nella squadra che annovera probabilmente i miglior “start pilots” dell’intero mondiale……quindi STUDIA!! Se è indubbio che la velocità non manca per niente – anzi – perché rimontare dalla ventunesima alla decima posizione in una pista dove vanno TUTTI forte, vuol dire VOLARE, non si può buttare tutto all’aria per due partenze così. Dai Mattia che sei da podio sempre!!!
ADAMO: VOTO 6
Diciottanni, Rookie, una sola gara di europeo nel 2020 poi il serio infortunio, preso e lanciato nel mondiale con una Gaskappatisqvarna su pista sconosciuta e tutto meno che banale, ti pianta lì un tredicesimo assoluto. What else? BRAVO !!
Due settimane per avere negli occhi i verdi pratoni della stupenda Matterley Basin e riprendermi….perché la crisi d’astinenza è partita all’istante.
Alla prossima
(Image MXGP, Davide Messora, Honda Racing Corporation, Yamaha Racing, KTM-R.Archer, Husqvarna-JP Acevedo, Kawasaki Racing EU, SM Yamaha, profile)