Quando facevo il tester del Motocross test team
di Martino Bianchi
Entrai per la prima volta nella redazione di Motocross nel Gennaio del 1980’. Allora gli uffici della rivista erano in Via Cosimo del Fante a Milano. L’allora direttore Ruggero Upiglio aveva bisogno di un redattore che potesse anche essere un valido tester. Mio fratello in quegli anni collaborava con la rivista “I Giganti del Basket” che era gestito dalla stessa casa editrice di Motocross, la Octopus. Così venni a sapere tramite mio fratello che Motocross stava cercando nuove figure da inserire in redazione e mi feci avanti. Avevo appena compiuto 20 anni, conquistato con fatica la maturità scientifica e passato tre mesi in una università in California a imparare l’inglese. Non sapevo nulla di giornalismo, mai battuto un tasto di una macchina da scrivere , ma sapevo tanto di motocross e un po’ me la cavavo in pista. Il primo colloquio col “Rupi” me lo ricordo bene. Aveva un ufficio molto ampio con una grande scrivania. A lato un’altra postazione dove poteva vedere le diapositive su un visore, e la macchina da scrivere posizionata ad angolo retto rispetto la scrivania su un altro tavolino. Mi chiese cosa sapessi del giornale e che gare stavo facendo. Poi mi fece vedere la macchina da scrivere. Era una piccola gialla macchina portatile di cui non ricordo la marca. Mi accompagnò per almeno 4 anni del mio percorso da redattore di Motocross. Iniziato come archivista e tuttofare. Ruggero nel periodo di prova durato tre mesi, volle che prendessi in mano tutto l’archivio , selezionare foto per foto e dare un senso all’archiviazione di ciascun reportage fotografico, sia che siano prove, gare o foto di interesse generale. Fui poi messo alla prova come tester che come potrete capire era la parte più divertente del “lavoro”. Indossare la maglia del test team di Motocross mi dava grande onore.
Nei primi anni ’80 si viveva il boom del motocross e le case italiane impegnate nelle competizioni e sul mercato erano davvero tante. Ho provato di tutto ma soprattutto nei primi anni dal 80 al 82, ebbi la fortuna di provare moto davvero speciali e uniche. Sicuramente la più esclusiva tra queste è stata la Gilera 125 bicilindrica che portò in pista Franco Perfini nel campionato Italiano. La provai in una giornata uggiosa e umida , autunnale sul pistino adiacente il reparto corse ad Arcore. Ebbi l’onore di conoscere l’Ing.Jan Witteveen che insieme ad un meccanico e a Gaston Rahier ci accompagnarano durante il test. Purtroppo la pista viscida e troppo lenta non misero in luce le vere qualità di quel motore che aveva un allungo e una potenza incredibile mentre ai bassi regimi non era brillante come i monocilindrici.
Quella fu davvero la ciliegina sulla torta. Ma ricordo con piacere test di moto artigianali ma ugualmente performanti come la Maer 125, Gori 250, Fantic, SWM, le prime Cagiva, velocissime Aprilia,le TGM tirate a lucido replica Rinaldi, Villa 125 e 250, E poi le “straniere” Husqvarna, KTM, Maico. Ogni mese almeno un paio di test e nel periodo invernale le comparative. Ho partecipato a tante presentazioni stampa di nuovi modelli, ad anteprime e a prove di moto campioni del mondo . Ad onorare tanto lavoro il “Rupi” mi concesse anche una copertina della rivista. Era il numero di Febbraio 1983. Avevamo fatto un prova delle nuove Cagiva 125/250 a Castelletto Ticino. Si la mitica Castelletto…..dove negli anni 80 si allenavano tutti i piloti del nord nel periodo pre mondiale ….ma anche questo è un altro flashback.