Quelle Kawa rosse
Takeshi Iihara ha 19 anni, è uno dei collaudatori reclutati dalla Kawasaki per la prima squadra di prove e sviluppo. Né Iihara né il suo collega Toshihiro Kato hanno mai guidato prima una motocross. La Kawasaki è un’enorme colosso industriale, assorbe la produzione della Meguro ed entra per ultima nel mercato giapponese, inseguendo l’esempio e i successi di vendite ed esportazioni di Suzuki, Yamaha e soprattutto Honda. Ci sono sei mesi di tempo per prepararsi alla prima competizione di motocross sanzionata dalla federazione. La moto scelta è una B8 scartata dai controlli di fine linea. Si comincia anche a pensare ai piloti. Iihara e Kato ovviamente, un altro dipendente (Terudo Akihara) figlio di un ricco negoziante di liquori, un certo Yoshida che guida moto da molto tempo, Katsura che è un concessionario Kawasaki e Muto, un ex pilota automobilistico.
Si lasciano coinvolgere altri operai appassionati come meccanici, tecnici della produzione fra cui Juichi Kawai che farà da team manager e Takehiko Saeki (diventerà un vicepresidente Kawasaki). Nasce il primo Team Green nella storia del marchio. Nella giornata di gara in pista c’è tanta acqua ma un operaio trova nella dipartimento di Kawasaki aerospaziale del nastro di gomma isolante. Raro e prezioso per impermeabilizzare il motore e le sue connessioni. Sarà la modifica determinante per la gara. Il tracciato è una palude. Quando la gara parte c’è un gruppo numeroso davanti, tutti veloci ma a ogni pozzanghera c’è qualcuno che si ferma. Iihara e Kato ogni volta che si girano vedono il motore di un avversario che succhia acqua, che sputacchia fango, che si ferma. Davanti c’è una Suzuki ma
dopo metà gara l’acqua ferma anche quella.
Rimangono davanti le Tohatsu. È un’azienda di Tokyo, la prima giapponese a mettere in vendita una motocross, che non hanno il miracoloso nastro di gomma rubato agli aeronautici. Si ferma anche lei e i piloti Kawasaki fanno primo, secondo, terzo, quarto, quinto e sesto. Le sei Kawasaki B8 rosse sì, le prime Kawasaki erano rosse! – sfilano all’arrivo in una parata clamorosa con in sella sei piloti sconosciuti. La B8 diventa B8M, 125 da 12 CV e 130.000 yen. È la prima motocross mass production giapponese.
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