Launch control Correva l’anno 1997…
“Ci pensavo da qualche tempo. Yamaha aveva messo a punto un sistema che teneva sollevato il posteriore. Il limite di quel sistema era però evidente. Stando così puntata e aperta la sospensione, quando la ruota motrice scavallava sul passante del cancello si staccava facendo perdere inevitabilmente trazione alla moto al momento del via.
Allora ho cominciato a pensare che dovessi abbassare il davanti piuttosto che tenere aperto il dietro. Il primo sistema piuttosto empirico lo feci mettendo in relazione il perno ruota anteriore con la piastra forcella attraverso del filo di ferro che nel limitava l’escursione. Era chiaro che non si poteva andare a correre in quel modo. Ma riuscimmo a capire che la soluzione portava grandi vantaggi.
Era l’anno 1997, Federici correva con le nostre Husqvarna. Arrivammo a Maribor per il Gran Premio della 125. La pista aveva il cancelletto di partenza ai piedi di una lunga salita. Pensai: avessi quel sistema…
Lavorammo la notte per trovare una soluzione. Modificammo un anello in plastica di cui era dotata la forcella. Ricavammo un gancio che andava ad impegnarsi nel foro praticato nel parastelo. Finimmo alle 4 della notte. La mattina presto portai la moto lontano dal paddock e provai delle partenze. Al suo arrivo, più tardi, Claudio Federici provò ed apprezzò il sistema. In gara partii due volte primo. Nacque così il sistema launch control.
Pensammo anche al brevetto, ma avevamo in testa le corse e non gli affari. E così non depositammo i disegni…”.
Corrado Maddii a proposito del dispositivo che secondo Stefan Everts ha cambiato il modo di partire.
Da MOTOCROSS DECADI, ad Agosto in edicola.
di Edoardo Pacini
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