In mezzo come un Nazioni
di Massimo Bonardi
Ebbene sì. Il 26 settembre saranno state corse dieci prove del mondiale 2021 e dopo la Coppa Chamberlain ne mancheranno ancora ben otto per chiudere i giochi e scoprire chi potrà investirsi della corona iridata. Per la prima volta dal 1947 il Motocross delle Nazioni non rappresenterà la tradizionale gara a squadre di chiusura dei campionati del mondo, ma sarà una gara interna al calendario, nel suo bel mezzo. Il mondo si sta adattando a causa della pandemia, a rivedere tutte le sue certezze e il mondo dello sport, con i suoi tempi e le sue cadenze, chiaramente non può rimanere immune alla situazione planetaria. Lo si è visto con le Olimpiadi, con gli europei di calcio, con i calendari e le location degli eventi internazionali motoristici e non che variavano nei calendari e nelle sedi degli eventi in base ai “bollettini COVID”; la stessa edizione 2020 dell’ MXdN – per quanto riguarda il nostro sport – è andata a remengo, per le enormi difficoltà di spostamento degli atleti da un continente all’altro. E d’altronde, se il campionato del mondo 2021 riuscirà a seguire il calendario prefissato senza variazioni, saremo di fronte alla data di termine più avanzata di sempre, il cinque di dicembre a Bali. A quel punto certo avrebbe una sua atmosfera tutta particolare, correre l’ambita competizione a squadre sotto Natale, ma oggettivamente ci sarebbe la difficoltà di mettere a punto le….renne. Battute a parte, si trattava di perdere un altro nazioni o cercare una soluzione, indubbiamente rivelatasi atipica quanto coraggiosa, per salvare capra e cavoli. La location? Nessun problema (o per lo meno lo pensiamo!!) Ci sono sempre il buon Presidente Pavesi con l’ausilio del M.C. Mantovano e il circuito “four season” Tazio Nuvolari di Mantova, pronti a togliere le castagne dal fuoco a Infront e ai Luongo, capaci di gestire eventi internazionali di motocross di qualsiasi portata e abili a cogliere al volo occasioni d’oro come questa. E non è banale, affiancare il circuito lombardo a un’istituzione come Maggiora quali uniche piste stabili italiane ad aver ospitato la coppa a squadre, visto che per Franciacorta si è trattato di un evento singolo realizzato ad hoc.
Risolto il nodo logistico, si entra nel vivo dell’argomento piloti…sì perché chi correrà per chi? Sappiamo benissimo che (grazie al cielo in qualche situazione succede ancora) nel motocross delle nazioni il correre per la propria bandiera fa sì che i piloti, per lo meno quelli facenti parte delle squadre con possibilità oggettive di vittoria, corrano al 110 per cento delle loro capacità. Però diciamocelo, a “giochi fatti” mente libera e con davanti la pausa invernale per rimediare ad eventuali acciacchi, è tutto molto più semplice. Ben diverso il discorso se il rischio lo devi correre se magari sei in lizza per il “bersaglio grosso” e a quel punto, probabilmente, anche le squadre implicate avrebbero ben più di una remora, a concedere il permesso alla partecipazione dei propri piloti con il rischio di compromettere obiettivi e investimenti. Una bella gatta da pelare. Ad oggi sono solo tre, le squadre che hanno scoperto le carte; Belgio, Francia e i detentori del titolo, l’Olanda. E’ sicuramente la Francia, dominatrice nel periodo 2014-2018, che ha dimostrato con le sue scelte, la validità delle considerazioni fatte sopra in merito alla “gestione dei rischi”. Ovviamente, sulla carta, chiunque avrebbe fatto i nomi di Ferrandis, Febvre e Renaux. Il primo vince campionati americani a nastro, Febvre è ad oggi secondo in un mondiale dalla classifica strettissima, Renaux addirittura in testa al suo. Dov’è caduta la scelta dei nostri cugini transalpini? Su Musquin (più volte in passato tagliato dalla squadra con sua grande delusione), Vialle, attualmente in una condizione fisica tutta da chiarire e Boisrame, settimo in campionato e con prestazioni più che altalenanti. Il Belgio? Con il forfait di Geerts, il loro cavallo migliore, a difendere la gloria del loro passato, rimangono uno sbarbato di lusso che con il cognome Everts che ha il suo bel perché, Van Horebeek che va e viene dalla sua pensione con la sua Beta e tal Van Doninck attualmente diciassettesimo della generale. In questo panorama abbastanza modesto, l’Olanda è in netta controtendenza, perché i campioni in carica, guidati dall’entusiasmo del loro più titolato capofila, metterà in campo i pezzi da novanta, per loro dichiarazione indipendentemente da quella che sarà la situazione del campionato del mondo. Quindi Herlings, Coldenhoff e, a scelta se il primo si rimetterà in tempo dall’infortunio, Van Moosdijk o il giovanissimo Kay de Wolf, sul podio a Lommel. Fortissimi !!
E gli altri? Silenzio tombale. Si possono fare solo ipotesi, tipo una Spagna, con Prado, Fernandez e Martinez: Gli USA? A parte la figura che stanno facendo i loro piloti più forti nel National, ancora nessuno sa se saliranno sull’aereo per venire nella bassa Lombardia. L’Australia potrebbe essere un’outsider di lusso, se venissero con i fratelli Lawrence e Beaton. Ma veniamo a noi. Sulla carta una squadra fortissima con Cairoli, Guadagnini e un Lupino – come nel 2019 e oggi forse è anche più forte – che in determinate occasioni trova risorse davvero concrete, sarebbero i primi nomi che ci vengono in mente. Già…Prado per la Spagna, Cairoli e Guadagnini per l’Italia….ma secondo voi, con la situazione di campionato che c’è, se l’andamento rimane così per il prossimo mese e mezzo, De carli fa un all-in del genere e butta tutta la sua squadra sul piatto del Nazioni? Ben più di qualche dubbio, diventa lecito. La questione quindi verte su un fatto. Allo stato attuale delle cose, con solo tre squadre che si sono “manifestate” e delle quali – diciamocelo – solo una ben più che competitiva, con questa decisione di spostare il MXdN proprio nel momento clou del campionato del mondo, il Trofeo riuscirà a conservare il prestigio di cui ancora gode, o verrà inesorabilmente declassato a “gara di contorno” perché corso da piloti magari distratti da obiettivi – singoli – più prestigiosi?
Nessuno può negare che il rischio sia concreto e sarebbe davvero un peccato.