Cairoli: E’ cambiato qualcosa. O forse non è cambiato nulla…
di Edoardo Pacini
Quel che ha fatto e quel che sta facendo lo sanno anche i sassi. Quel che farà, da oggi è noto a tutti. Dopo aver passato le ultime settimane a leggere mezze verità sul suo futuro, Antonio Cairoli ha fatto chiarezza.
“Questa è la mia ultima stagione a tempo pieno nel Campionato del Mondo di motocross. A fine anno lascio”.
Ecco la decisione, perentoria e indiscutibile che mette fine al tormentone di questo scorcio finale d’estate. Il più grande, il Campione, l’uomo dei nove titoli mondiali ha detto basta. E lo ha fatto sorprendendo, ancora una volta. E’ tempo di dargliela su e di immaginare quel che verrà senza un calendario, senza il rigore di un programma da seguire, senza pressioni.
“Ho cominciato a pensarci seriamente intorno alla quarta o quinta gara di questa stagione. Non è per un problema di natura fisica. Sto bene, il ginocchio non è quello di un tempo ma va decisamente meglio dello scorso anno”.
Se fino a qualche ora fa la regina di tutte le domande era una (ma smette davvero?) a mente fredda viene da chiedersi perché. Perché dentro la sua miglior stagione degli ultimi anni Tonino abbia preso questa decisione.
“E’ cambiato qualcosa. O forse non è cambiato nulla e alla fine mi sono stancato del format, delle piste, della televisione che da anni sento dire sta arrivando ed invece non cambia nulla… Correre tre volte in una settimana diventa difficile per chi come me che ha trentasei anni. Recuperare dopo ogni gara è complicato. Sono un po’ stufo, è una questione mia personale. Vado ai gran premi con meno entusiasmo. Quando fai questo mestiere sai che prima o dopo il momento arriva. Ma non ti senti mai abbastanza pronto. Il fatto che io non mollerò definitivamente la moto mi ha aiutato a decidere. Non correrò più un’intera stagione mondiale ma poiché stare in moto mi piace, continuerò ad allenarmi come faccio adesso. Per questa ragione è stato più semplice dire basta. Lavorerò per tutti e tre i brand, lavorerò per sviluppare le moto. E quando deciderò di correre dei gran premi, lo farò con Gas Gas, se Claudio De Carli dovesse gestire quelle moto, oppure con KTM”.
Lo rivedremo dietro ad un cancellato di partenza nel rispetto di un impegno part time… Format? Piste? Perché allora non pensare ad una stagione nel campionato National?
“E’ un impegno grosso e tutto il campionato non mi interessa. Farò qualche gara. E’ una cosa a cui pensavo da tempo ma sono sempre stato in corsa per il titolo mondiale e non potevo permettermi distrazioni. Qualche gara, quello sì, il prossimo anno. De Coster è felicissimo, mi aspetta. Quest’anno ci siamo sentiti parecchie volte perché in America hanno avuto dei problemi di setup delle moto per l’outdoor e noi siamo riusciti ad aiutarli”.
Tra le ipotesi future ci sono anche le quattro ruote.
“Mi piacerebbe fare qualcosa con le auto. La Dakar potrebbe essere un’opzione. Ci stiamo lavorando”.
Mentre quella di fare il manager di uno junior team non rappresenta l’immediato futuro.
“Per i prossimi due anni non credo. Per fare una cosa del genere occorre tempo, esperienza. Prima voglio capire davvero cosa fare da grande…. Magari poi dal 2024…”.
Nove titoli mondiale, la possibilità concreta di arrivare a dieci, un Nazioni da correre davanti al pubblico di casa. Sembra ieri, sembra, e son passati quasi vent’anni…
(Image KTM)