Settembre 1981: L’inizio dell’egemonia USA nel Motocross delle Nazioni
di Martino Bianchi
40 anni fa scoprimmo loro: gli yankee. Belli, veloci, stilosi, con delle Honda stupende. Sapevamo poco di loro. Allora non c’erano i social. Ma ci sembravano degli dei. La prima vittoria nel Trofeo delle Nazioni classe 250 avvenne a Lommel il 5/6 settembre di 40 anni fa. Sulla sabbia infernale che avrebbe dovuto favorire gli olandesi e i belgi. E invece la squadra guidata da un Roger De Coster già più americano che belga non ebbe rivali sulla terribile pista olandese. Poi dopo una settimana la conferma in Germania , questa volta sul duro. Nel Motocross delle Nazioni a Bielstien. Una pista che conosco bene, dove è molto difficile sorpassare e dove la partenza conta più di altro. Qui i 4 americani fecero molta fatica a vincere e solo per un punto sopravanzarono gli inglesi. Punti conquistati anche grazie a un Chuck Sun dolorante per una botta alla caviglia e che è comunque riuscito a conquistare il piazzamento necessario per la vittoria.
Incredibile. Da quel settembre 81, gli americani hanno sempre dominato il Motocross delle Nazioni per 13 anni consecutivi. Sempre guidati dal “migrante” De Coster. Questa foto apparsa recentemente su profilo Instagram di We Went Fast, che ripercorre le gesta del motocross a stelle e strisce, la dice lunga su quello che è stato l’inizio di quel trionfo che è durato per ben 14 anni. Più che un paddock o un fantomatico Hospitality dei futuri campioni del mondo a squadre, sembra un momento di relax tra amici e parenti dopo una allegra grigliata domenicale . Sdraiati sulle sdraio fornite da uno dei loro sponsor , la Bel Ray Lubrificanti, tutti seminudi. L’importatore europeo dei famosi (allora) lubrificanti, aveva fornito un camion con una tenda. O’ Mara è sdraiato con un bidone per fare il caffè all’americana posizionato sul bordo della sua sdraio, ancora parzialmente vestito. Chuck sun con le due caviglie fasciate di cui una ancora sanguinante, Donnie Hansen mentre cerca di riposarsi,con a fianco Danny Laporte in improbabili slip, che sta firmando un autografo. Cinema. Questo per noi appassionati era cinema. Un film di cui potevamo parlare per tutto un anno e poi ancor più curiosi andare a rivederlo un anno dopo….e così via! Loro sempre più belli. Sempre più organizzati. Attorniati da una folla incredibile che cominciava a seguirli già dal loro arrivo una settimana prima qui in Europa per allenarsi su qualche pista adiacente a dove si sarebbe svolta la gara per nazioni. Tutto brillava nella loro area. Anche quello che poteva essere un qualcosa di banale, se fatto da loro, diventa una moda.
Le ghette di Johnny O’, i completi bianchi da gara forniti da JT, i caschi blu con le due righe bianche, lo stile, la grazie nel guidare le loro Honda. E poi le ginocchiere ortopediche, il taping pre gara fatto alle ginocchia, alle spalle e sui polsi. Le mentoniere , gli occhiali Scott. Ci facevano letteralmente impazzire. Tutti a cercare un souvenir che arrivasse dalla loro tenda, bastava anche una manopola, una lente usata, ma anche una lattina di Gatorade che qui non esisteva ancora.
Bello ricordarlo. Bello ripensare a quando tutto era da ricercare. Quando il tuo campione era un eroe perché non sapevi nulla di lui. Quando per vederlo dovevi per forza andare a vedere una gara. Quando c’era la presentazione delle squadre e finalmente potevi vederli in faccia. Scoprirne i lineamenti del volto, l’eventuale timidezza e i suoi gesti pre gara. Gli Yankee non ci saranno per il Nazioni a Mantova.
Non vincono più come una volta. Prendono scuse……Noi ci saremo!
Forza Italia. Forza azzurri.
(Image we Went Fast)