Part-Time? Forse…
di Fabio de Lorenzo
Rientro in sala stampa e vedo Edoardo con l’immancabile agenda intento a prendere appunti: “Sai cosa mi hanno detto in KTM? Cooper Webb ha espresso la volontà di non partecipare al prossimo National”. Ed ecco l’ultimo tassello che ha chiuso il cerchio! Proviamo a fare una sintesi insieme. Eli Tomac vestirà i colori di Yamaha insieme a Dylan Ferrandis; Kawasaki affiancherà Jason Anderson ad Adam Cianciarulo, Husqvarna ha già annunciato l’ingaggio di Malcolm Stewart e Honda non cambierà niente nella sua formazione. E lo squadrone arancione, detentore del titolo Supercross? Cooper Webb e Marvin Musquin, con il nuovo acquisto Aaron Plessinger, saranno impegnati negli stadi ma nel campionato tradizionale resta disponibile solo quest’ultimo. Coincidenze? Forse no.
Tony Cairoli ha comunicato al mondo che terminerà il suo impegno a tempo pieno nel mondiale motocross, lasciando così uno spiraglio di speranza riguardo al suo futuro sportivo. Queste dichiarazioni, enigmatiche ed interpretabili, sono tutto quello che abbiamo ma ogni giorno che trascorre rende sempre più chiaro che il suo impegno sarà tutto meno che part-time. Continuerà ad allenarsi, svilupperà la moto, molto probabilmente prenderà parte ai prossimi Internazionali d’Italia e altrettanto certamente lo troveremo schierato al cancello della MXGP nei tracciati che più gradisce. Come se non fosse sufficiente quanto si appresta ad affrontare nel suo primo anno da pilota quasi ritirato, dopo la memorabile vittoria del Nazioni, Cairoli ha dichiarato che se il prossimo anno sarà pronto (leggasi veloce), gli piacerebbe schierarsi con la Tabella numero uno a RedBud per il Nazioni .
Questo il programma “leggero” fino a maggio del 2022 quando inizierà il Lucas Oil Championship. Non è un segreto che Cairoli ha nel mirino qualche prova del National ma credo che i suoi piani siano diversi e forse già pianificati. Dopo diciotto anni, il mondiale gli è diventato stretto; il nuovo format imposto dalla pandemia non lo ha aiutato imponendogli dei tour de force pesantissimi composti da sequele infinite di gare in una settimana. Troppe anche per un pilota inesauribile come Antonio che deve necessariamente fare i conti con un fisico che recupera più lentamente. De Coster lo stima come pochi altri piloti al mondo; in America hanno necessità di un uomo in grado di sviluppare la loro moto senza dover arrivare a drastici cambiamenti durante la stagione, così come richiesto da Webb nel campionato outdoor. L’amico di una vita è già andato in avanscoperta scoprendo un mondo che lo ha affascinato ed al quale vuole tornare anche se saltuariamente. Per Alessandro potrebbe essere un’altra bella esperienza e per Tony rappresenterebbe l’ennesimo capitolo di una carriera che lo colloca con diritto nella ristretta cerchia dell’élite di chi ha scritto la storia del nostro sport.
(Image KTM)