Ritorno in (metà) sala giochi…
di Massimo Bonardi
“EICMA”….tradotto… “Salone del Ciclo e Motociclo”, ma quanto vi è mancato l’anno scorso, quando è saltato per colpa della schifosa pandemia che ha afflitto e che sta – ahimè – continuando ad affliggere il mondo?
Ebbene, quando è arrivata la conferma che la kermesse milanese si sarebbe riaffacciata alle porte del quartiere fieristico di Rho, si sono cominciati a contare i giorni che separavano dall’evento. Il “Salone della Moto”, con la “M” maiuscola, quel rutilante mondo di colori, suoni, luci, ammiccanti oggetti del desiderio – meccanici e non – che ti accolgono negli sconfinati padiglioni nei quali devi scientificamente organizzare il percorso, per cercare di non perdere nessuna novità. L’edizione 2021 è arrivata un po’ “timida”, con cinque padiglioni al posto degli otto/nove delle edizioni precedenti; le gambe hanno ringraziato per i chilometri in meno, gli occhi e il cuore di appassionato un po’ meno, visto le defezioni di marchi importanti. Su questo occorre soffermarsi. E’ vero, verissimo, che il digitale ed il web stanno guadagnando ogni giorno più spazio e importanza, ma è altrettanto vero che chi va al Salone lo fa con il preciso intento di “toccarle con mano” le novità, guardarle dal vero, valutarne le proporzioni, salirci sopra… sognare… o criticare, comunque provare delle sensazioni che un’immagine web non potrà mai trasmettere.
E’ altrettanto vero, citando come esempio specifico il nostro settore del fuoristrada, che ormai la rincorsa quasi parossistica alla presentazione dei nuovi modelli ha portato alla situazione un po’ assurda che se uno va a ritirare la moto a marzo, quasi trova sulle riviste la presentazione dei modelli dell’anno successivo, quindi, comunque, entro novembre si è già visto – su carta o web – tutto quello che c’è da vedere. Fatto sta, però, che non trovare a Milano nomi importantissimi per il motociclismo come tutto il Gruppo KTM – Husqvarna (con l’attesissima novità 901) – GasGas, BMW, Ducati o l’amatissima artigianale TM, per citarne alcune, ha lasciato un po’ la bocca amara. Ma ci si è consolati alla svelta, sgolosando in casa Aprilia ad esempio, con il bellissimo nuovo Tuareg che dal vivo è davvero entusiasmante, o con l’inedito Fantic 450 HEF Rally, per rimanere nel campo del fuoristrada a lungo raggio. Che dire poi del “ripescaggio” del glorioso nome “Elefant” da parte della MV Agusta, che ha presentato i due modelli entro-fuoristrada che arriveranno sul mercato tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023?
Poi ovviamente tutti i marchi giapponesi, altri italiani o quasi, molti, tanti produttori cinesi con proposte davvero inedite ed alcuni modelli abbastanza interessanti, soprattutto per il prezzo, o il tangibile, inevitabile incremento dell’offerta “elettrica” (sconsolante… diciamocelo, per chi fiuta ancora l’imbuto dopo aver fatto il pieno per inebriarsi degli effluvi di benzina). Se a tutto questo aggiungi la possibilità di studiare le migliori combinazioni di outfit per la stagione a venire (confessiamolo… argomento al quale siamo tutti molto edonisticamente sensibili) ed ultima cosa, ma forse la più importante, l’imperdibile occasione di incrociarti dal vivo con i campioni preferiti in giro per la manifestazione a fare il loro dovere di rappresentanza, allora si comprende come per un appassionato diventa davvero difficilissimo stare lontano da questa fantastica “Sala Giochi”.
(Image Eicma)