Il raffreddamento ad acqua nel manubrio
di Alessandro Merlo
Per rendere il rendimento del motore maggiormente constante nell’arco di una gara di fuoristrada, a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80 si decise di intraprendere la strada del raffreddamento ad acqua. Uno dei primi problemi da affrontare fu il posizionamento selle moto del relativo radiatore di raffreddamento del liquido. La Minarelli, allora molto in auge tra le piccole cilindrate con il motore P6, decise di sviluppare un singolare circuito con circolazione “a termosifone” usando come elemento raffreddante il manubrio della moto.
Ecco dunque apparire sulla AIM 50 di Gino Perego & c. dei singolari fori sulla mascherina anteriore porta numero, dedicati proprio a fare affluire al particolare manubrio una maggiore quantità di aria , ma quanti problemi per lui e gli altri piloti! Il manubrio talvolta scottava infiammando i palmi del pilota ed il calore faceva distaccare la manopola lato frizione con gli immaginabili problemi!…. altri tempi.