Sx ARLINGTON – L’approfondimento del Direttore
Ottavo appuntamento con il nostro post gara in un podcast! Tomac, Anderson e Webb. I protagonisti del Supercross delineano sempre più i contorni di un Campionato spettacolare.
Ascolta subito il nuovo episodio: il Supercross in versione audio.
Il contributo di Edoardo Pacini
Il podcast, anche a chi ama leggere:
TRIPLE KING
Eli Tomac e Jason Anderson, ancora loro. Sono i piloti che stanno meglio? Grande ovvietà confermata dall’articolato sabato sera di Arlington.
I due si annullano, si equivalgono, fanno pari per numero di gare vinte. Dopo la prova in Texas contano tre successi a testa, un dato statistico che conferma un equilibrio che rende spettacolare ed interessante ogni main event. Dopo Glendale, per la seconda volta quest’anno si corre al meglio delle tre finali. E ancora una volta a vincere pare contare meno che piazzarsi.
Tomac, Anderson e Webb finiscono in quest’ordine al primo, secondo e terzo posto.
Il podio di Arlington credo finirà col rispecchiare quello di fine campionato. Non è ancora possibile scrivere il nome del vincitore: ma sarà uno tra Tomac e Anderson. Sono allo stesso modo certo che Webb possa salvare la stagione chiudendo alle spalle dei due. Lui ha ritrovato la quadra e quelli ancor più dietro sono oltremodo altalenanti nel rendimento.
Tomac e Anderson guidano in maniera diversa ma producono un risultato quasi sovrapponibile. Analizzando i due in pista vedo forte, fortissimo Anderson da centro curva in poi. E’ il solo così rapido a voltare. Perché fa una cosa che nel supercross ormai non fa più nessuno: piega, anzi sdraia la moto che poi risolleva istantaneamente. Dentro un canale ma anche no. In un campionato dove si compromette la maneggevolezza della moto perché possa essere più stabile nelle whoops, il pilota della Kawasaki sembra contro tendenza e riesce a fare la differenza proprio a centro curva: andatelo a rivedere. In quelle situazioni è bello oltre che decisamente più veloce di ogni altro. Anderson in pista risponde ad ogni tentativo di Tomac in maniera quasi intimidatoria. Ribadendo colpo su colpo gli attacchi dell’avversario. Non sempre riesce a controllare la sua irruenza, ne sa qualcosa Stewart, e questo aspetto alla lunga potrebbe pesare. Rispetto a Tomac credo paghi qualcosa nelle whoops. Il pilota della Yamaha ha poi il vantaggio di avere un modo di guidare e correre che lo espone meno al rischio. Oltre a spingere sul gas mai come in questa stagione è indispensabile evitare gli errori. Guardate Sexton. A tratti è incontenibile ma ancora troppo fragile nella gestione della corsa. Anderson si è giocato la gara di Arlington nella caduta in cui ha coinvolto un arrabbiatissimo Stewart. Il pilota della Kawasaki ha vinto poi le rimanenti due ma il successo assoluto è andato a Tomac, piazzato ma mai vincente nei tre main event in Texas. Tomac e Anderson diversi anche nella gestione della stagione. Il pilota della Yamaha è tornato in Colorado per preparare le gare della Costa Est, per staccare per qualche giorno la spina, per avvicinarsi al meglio all’amata corsa di Daytona. Anderson ha deciso di rimanere in California, vicino alla squadra, quasi ci fosse ancora qualcosina da fare soprattutto sulla moto del resto il suo programma parla di nuovi test.
Cooper Webb, impossibile non parlare di lui. In otto giorni ha svoltato.
Curiose le sue dichiarazioni prima e dopo Arlington. Il campione ha detto che la per la prima volta da sabato a sabato la sua moto non è praticamente cambiata. Ha ribadito che oltre ai progressi della nuova SXS anche lui e la squadra si sono guardati allo specchio ed ognuno si è preso le proprie responsabilità. Ha confermato infine che allontanarsi dalla poco amata California e tornare ad allenarsi in Florida con Hunter e Jason Lawrence gli sta facendo bene. Dopo l’incoraggiante prova di Minneapolis, la crescita di Webb è tangibile. E approfittando del contatto tra Anderson e Stewart ha addirittura vinto la prima finale di Arlington. Alla vigilia parlava di buone vibrazioni dentro ad uno dei suoi stadi preferiti. Il secondo podio consecutivo ci riconsegna il Campione? Forse. Il prosieguo della stagione ci dirà se ci saranno ulteriori margini di crescita o se quei due davanti hanno alzato l’asticella e restano fuori portata anche per il numero 1 della KTM. Che in tutti i casi si sente ormai pronto per vincere.
Luci ed ombre sul Team Honda. Irriconoscibile Roczen, che subisce l’onta del doppiaggio. Meglio, decisamente meglio Sexton, nonostante le scorie per la botta di Minneapolis. Stare vicino a Chad Reed gli ha giovato. Provocazioni? Rumors? Fake? Il cambio di casacca ha giovato tanto a Tomac quanto ad Anderson. Ormai è una certezza. Entrambi stanno facendo una stagione straordinaria. Allora c’è chi sostiene che ci sarebbero un altro paio di piloti a cui farebbe bene cambiare aria. In America qualcuno sostiene: Cooper Webb in Honda e Ken Roczen in KTM nella stagione ‘23. Follia? Forse ma se dietro ci fosse la regia di Red Bull?