I potentissimi fari alogeni delle Husqvarna Made in Sweden
di Alessandro Merlo
Ad oggi gli Enduristi che partecipano a competizioni off-road di 24 ore hanno a disposizione moto con ottimi impianti elettrici e di illuminazione, già dei per sé molto affidabili. Inoltre possono facilmente implementare il fascio di luce della loro moto utilizzando specifici ed efficientissimi gruppi ottici realizzati proprio per quel tipo di utilizzo. Negli Anni ’70 e ’80 non era così. Le moto di allora, in gran parte con motore a due tempi, non brillavano certo per l’efficienza e l’affidabilità dei loro impianti. Unica eccezione la svedese Husqvarna che già di partenza aveva una maggiore potenza del generatore di corrente che, abbinata al faro Bosh in vetro e con lampadina alogena, faceva la differenza.
Per le competizioni più importanti veniva inoltre montato un impianto dotato di ben due fari anteriori, molto grandi, supportati e protetti da un telaio tubolare realizzato ad hoc. Una curiosità a proposito di quel tipo di gare: perché i piloti colorano di nero (con vernice o scotch opaco) il parafango anteriore e l’interno del frontino del casco? Lo fanno per ridurre al minimo il riverbero ed i riflessi del fascio di luce su di essi e quindi per poter godere di un fascio di illuminazione più preciso.