Qualifica?
di Fabio de Lorenzo
Era nell’aria ed alla fine è successo; troppo poco per parlare di ammutinamento ma comunque sufficiente per creare un precedente importante. Talmente inconsueto da richiamare in cattedra colui che ha avuto nelle mani le sorti del mondialcross per molti anni. Premetto che non sono certo stato un pilota da campionato del mondo e che ugualmente non mi sono mai seduto nella stanza dei bottoni del promoter. Dalla mia “solo” una frequentazione trentennale che reputo soddisfacente per esprimere il mio parere. In questa occasione nessuna delle due parti ha pienamente ragione. Se è lecito ritenere un tracciato pericoloso per chi si deve confrontare in pista, è altrettanto lecito domandarsi perché questi rischi non sono stati ravvisati dai ragazzini del campionato continentale e dai colleghi iridati della quarto di litro. Ritengo che la vera motivazione che ha portato alcuni dei top riders a non schierarsi al cancello della qualifica MXGP del sabato, sia imputabile a ben altro. Purtroppo i modi ed i tempi delle giuste rimostranze sono stati a dire poco scorretti nei confronti dei fan assiepati da ore sotto l’acqua. Da molto tempo il format di gara non è più adeguato allo scorrere del tempo ed i continui paralleli con l’universo Formula 1, sono solo un goffo tentativo per mascherare la verità. Se per cercare di non affossare i motoclub organizzatori con le altissime fee richieste, la contesa del sabato è necessaria per far girare il botteghino, è altrettanto onesto dare un senso alla medesima in un mondo dove si è qualificati d’ufficio. Una volta le manches preliminari le facevano in cinquanta e ne partivano trenta o quaranta; adesso sono in venticinque. E allora si paventano due possibilità: soldi sul piatto per chi vince oppure una manciata di punti da addizionare alle finali della domenica. Temo che sperare nei denari sia una mera utopia e quindi perché non percorrere la strada del ranking che darebbe un senso, gratis, all’ennesimo cancello a cui si devono sottoporre i piloti? Altrimenti sognare che per un posto al cancello, si scannino in un fango primordiale dentro un tracciato verticale disegnato da uno che ama il freestyle, diventa quasi una chimera…
Veniamo ai favolosi top riders che si sono destati dieci minuti prima della partenza della qualifica ed insieme hanno deciso di non partire. Ragazzi non è stato un bello spettacolo; avevate tutte le ragioni ma esiste un modo, un tempo ed un luogo per portarle avanti. Intanto iniziamo a comprendere perché da un periodo immemorabile non c’è modo di ri-creare una sorta di rappresentanza dei piloti esattamente come succede in MotoGP. Con la genesi della suddetta rappresentanza si aprirebbe la possibilità di confrontarsi con promoter, Federazione Internazionale e con tutti gli organi preposti al funzionamento di un campionato del mondo. In quella sede e non altrove, andrebbero presi i provvedimenti su chi ha potere decisionale in eventuali defezioni. Il resto sono solo scaramucce a discapito di un pubblico pagante, che offuscano l’immagine dello sport e dei piloti.
Come dite? Esperienza già fatta e non ha portato ad alcun risultato in contrapposizione a quanto afferma il promoter? Ecco allora il momento esatto dove far quadrato perché in fondo chi sale in moto siete voi e non il circo che vi gira intorno. Però è in questo istante che nel passato e purtroppo ancora nel presente, si è creata quella frattura che ha diviso il settore Vip dal resto del mondo. Non molti uomini guadagnano cifre importanti nel nostro sport; diciamo che si possono contare forse dieci piloti in tutto il paddock. Ma fino a quando questa élite si sentirà avulsa dalla comunità, i veri attori di questo mondo non avranno mai voce.
Ultime righe dedicate al promoter e anche alla Federazione Internazionale. La mia è solo una domanda alla quale non so dare una risposta. Quanto dobbiamo ancora attendere per rilanciare il nostro sport?
Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima settimana.
(Image R,Archer; GasGas; KTM)