L’esegesi delle sfumature
di Fabio de Lorenzo
Ed alla fine ti svegli. A volte basta poco per scendere dal piedistallo degli intoccabili; nello specifico è stato sufficiente l’assegnazione di un campionato snobbato da tutti, ad un lontanissimo ed altrettanto munifico promoter che, tra l’ilarità comune, ha organizzato l’impianto di mockup del nuovo torneo iridato Supercross. Formula semplice; pochissime squadre accreditate, piloti e team viziati da un servizio a cinque stelle e assegni con moltissimi zero. Scommettendo sulla risposta del pubblico che, nelle due gare di acchito, è stata molto più che confortante. A seguire le esternazioni entusiastiche di piloti, team manager, delle case madri ed improvvisamente le risate si sono spente e magicamente si è accesa la preoccupazione che ha fatto il giro del mondo in pochi istanti. Stai a vedere che stavolta dobbiamo concedere qualcosa… Alla prima bordata di contrattacco gestita dalla cordata Feld-Coombs, la quale si ostina a chiamare la propria creatura; “supermotocross iridato”, si è aggiunta la certezza che quanto veniva chiesto al promoter del mondiale cross, da tempo immemorabile dal popolo plebeo, si è magicamente concretizzato anche se a tutt’oggi nessun comunicato ufficiale è stato diramato. Un’intervista rilasciata tramite canali compiacenti corredata da accondiscendenti domande telefonate con ampissimo anticipo, ci ha descritto che il prossimo anno le qualifiche distribuiranno punti iridati, dando cosi un senso al sabato del villaggio. E che forse, a fronte di una riduzione generale della franchigia peso per tutti, nelle onerossime trasferte intercontinentali le quasi totalità delle spese sarà a carico del promoter. Non ritengo che sarà sufficiente per arginare ciò che si è palesato negli ultimi dodici mesi ma intanto, oltre ad essere un primo passo verso la normalità, questa apertura descrive una situazione che sta sfuggendo di mano a chi si è ritenuto al di sopra delle parti per lunghissimi anni. Il rischio tangibile è che il futuro non si possa più chiamare MXGP e che il Supercross si stia rinchiudendo nei suoi immensi confini nazionali. Se da una parte è in ballo la sopravvivenza del torneo, dall’altra è molto più che probabile che il primo agnello sacrificale sarà il campionato outdoor americano per poi puntare dritti verso le star che negli States
sono abbagliate solo dalla luce dei dollari. Intanto il furbissimo promoter australiano ha rilasciato solo dichiarazioni melense dove spergiura la totale neutralità e ammirazione nei confronti di ambedue le organizzazione a capo del mondialcross e Supercross-motocross Usa. Tralasciando di commentare come pensa di non intervenire a gamba tesa organizzando il secondo shot del suo secondo campionato rispettivamente al termine esatto del Supercross ed in mezzo alla stagione MXGP.
Staremo a vedere! Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate 😉
(Image SupercrossLive, MXGP)