Jeremy Seewer. Orologio svizzero
È un Jeremy Seewer molto lontano da casa. A 5.974 miglia dalla sua Svizzera. La sera prima, il vice Campione MXGP 2022 era al K1 Speed nel centro di San Diego, in California, e in tandem con i compagni di squadra della Yamaha Motor Corporation, Eli Tomac, Dylan Ferrandis (Monster Energy AMA Supercross e AMA Pro Motocross) e Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP), ha mostrato al mondo del motorsport la nuovissima livrea globale del Monster Energy Yamaha race team. Secondo nel Mondiale di Motocross dietro all’asso del Team Honda Tim Gajser, Seewer l’anno scorso ha vinto cinque manche e tre Gran Premi (Francia, Repubblica Ceca e Svezia) prima che la stagione si concludesse in Turchia all’inizio di settembre.
Sabato pomeriggio, il giorno dopo, allo Snapdragon Stadium da 35.000 posti, il campione AMA Supercross del 1984 Johnny O’Mara – tra l’altro, vincitore del Gran Premio di Svizzera classe 125 del 1982 – è entrato nei box del Team Monster Energy Yamaha Star Racing insieme a Jeremy Seewer. Amico del pilota svizzero, O’Mara ha preso alcune sedie, messo davanti a noi qualche scatola di Jettson Donuts e detto: “EJ, sapevo che volevi intervistare Jeremy. Eccolo qua…”.
“Sono qui in California per ritrovare alcuni amici – ha spiegato Seewer –, godermi questa breve pausa dal lavoro, ma soprattutto perché Yamaha e Monster Energy hanno annunciato l’accordo di sponsorizzazione, poi domani riprenderò l’aereo e tornerà ad allenarmi in vista del Mondiale MXGP. È un viaggio lungo e faticoso, ma ne vale la pena, è fantastico essere qui al Supercross. Mi sarebbe piacito un giorno fare il Supercross, ma se vuoi essere un pilota Supercross devi venire qui 18 anni massimo, altrimenti non ha senso”.
Prima di iniziare a parlare del Mondiale MXGP ho chiesto a Seewer cosa ne pensasse del Campione del Mondo MotoGP 2021 e compagno in Yamaha Fabio Quartararo.
“È un ragazzo simpatico, non c’eravamo mai incontrati prima. Seguo la MotoGP, il problema è che in TV non conosci le persone, le vedi solo correre. Ieri io e Fabio abbiamo pranzato assieme, parlato di cose semplici. Gli ho chiesto anche cose della MotoGP che mi interessano, lui mi ha chiesto del Motocross. Seguo tutti gli sport, mi piace conoscere i migliori atleti, atleti come noi. Quando accendo la TV voglio sapere di sci, MotoGP, Formula 1, Supercross e tutto quanto. Parlare con Fabio è stata una grande opportunità, ho potuto condividere con lui cose che altre persone non scopriranno mai. È un ragazzo molto interessante, simpatico, coi piedi per terra. Un bravo ragazzo con cui parlare”.
La 67a edizione del FIM Motocross World Championship alzerà il sipario il 12 marzo con il Gran Premio di Patagonia, in Argentina. Per quella data, Jeremy Seewer ha posto la sua massima attenzione e non appena lascerà San Diego, sarà tempo di tornare in Europa per mettersi al lavoro.
“Gennaio è il mese in cui bisogna mettersi lavorare sodo. Significa allenarsi un mese intero in Sardegna, fare test, molti chilometri in bici, molte manche e ore in moto. Possono esserci giorni di pioggia o di sole, comunque vada bisogna mettere a punto la moto e portare il proprio corpo nella migliore condizione. Non c’è tempo da perdere. Il nostro non è un mestiere qualsiasi, non possiamo solo iniziare tutti i giorni alle 8 del mattino e finire la sera alle 5. Il lunedì non è diverso da sabato o domenica. È un sogno che sto vivendo, ma comporta molti sacrifici che la gente comune non conosce. C’è molto impegno dietro questo sogno. Devi spingere il tuo fisico al limite, hai che fare con la forte pressione. È vero, ho un’intera squadra che mi supporta, ma alla fine dietro il cancelletto di partenza ci siamo solo io e la moto”.
Seewer è onesto quando mi confessa la dura realtà che un pilota di livello mondiale vive solo per il risultato. Le brutte gare non fanno dormire la notte.
“Sì, può essere dura. Le corse ti danno una sensazione come nient’altro al mondo. Quando vinci o quando fai un bel risultato, l’energia che ti trasmette è impagabile. Quando invece hai una brutta giornata quasi ti uccide dentro, perché cerchi di capire come mai sia successo. Non è una bella sensazione, l’esatto contrario. Tuttavia, questi sentimenti ti rendono più forte e ti stimolano a fare meglio la prossima volta”.
Come accennato in precedenza, Jeremy Seewer è abituato a piazzarsi secondo nel Campionato del Mondo FIM. Nel 2017 è stato Vice Campione in MX2, stesso risultato nel 2019, 2020 e 2022 in MXGP.
“La prima volta che sono diventato vice Campione del Mondo ne ero orgoglioso. Era un buon inizio per puntare più in alto. Poi mi sono ripetuto altre tre volte, e naturalmente del secondo posto non sono stato più così contento, anzi. Ok, l’anno scorso ho perso molto a inizio stagione, altrimenti penso che avrei potuto lottare per il titolo. L’approccio per la prossima stagione è quello di vincere, essere il migliore. Non voglio trovarmi a ‘DOVER’ vincere a tutti i costi perché sopraffatto dalla troppa pressione. Voglio godermi le gare, vincere senza sentirmi obbligato a farlo. Sono due cose ben diverse. Sono pronto, non vedo l’ora. La MXGP è durissima, ci sono molti bravi piloti, nessuno ti regala nulla. Ok, so che non potrò vincere sempre, ma voglio essere costantemente fra i top, prendere podi e lottare per la vittoria. Gara per gara. Non guardo troppo avanti, voglio assolutamente essere fra i migliori con l’obiettivo di vincere il Campionato del Mondo”.
(images Monster Energy)