Carisma di ricambio ne abbiamo?
di Massimo Bonardi
Due fatti…importanti, quasi tre, di la e di qua dall’acqua, perché il problema riguarda tutti e due i lati dell’Oceano.
Il primo (da loro); ho vinto quel famoso caffè, perché il notizione lo fa Roczen con la “vecchia” gialla, che sul podio poi ci è salito e ben prima di quanto più ottimisticamente potessi immaginare.
Il secondo (da noi); salti sulla sedia (e non ne capisci il motivo) perché Herlings firma con KTM per ben due anni (di mondiale), ma sotto la tenda rimane da solo, ultracoccolato e senza spalla, mentre “di la” nella duemmezzo, sgomitano i tre giovani galletti, sovrastati dall’ingombrante aura della famiglia Everts.
Il – quasi – terzo (ancora da loro); Tomac la pianta dura sulla balla di paglia, rimane un po’ scombussolato e la prima triple crown va a Sexton…ma in realtà la notizia la fa Eli che l’ha persa,più che Chase che l’ha vinta.
E questo perché? Perché in realtà il “ricambio generazionale” e sto parlando del carisma – più che della velocità pura – che crea il campione idolo delle folle, il mondo del motocross sta facendo veramente molta fatica a partorirlo.
E guardate, se da noi forse può essere più comprensibile, per i noti problemi economici globali e non che il movimento sta subendo, allontanando di conseguenza operatori, piloti e pubblico, nel mondocorse americano, dove negli stadi si va avanti a quarantamila spettatori a botta, copertura televisiva, campionati che nascono in concorrenza, denari a pioggia per piloti e teams, questa mancanza di nuovi leader carismatici, si fa decisamente più fatica a comprendere.
Nel nostro campionato del mondo, che sia giusto o meno (personalmente sono per il meno..) sembra che nella categoria regina ruoti tutto intorno ad Herlings e all’attesa del suo ritorno in pista. Che poi in pista non ci sia perché si disfa un anno sì e l’altro pure, poco importa, se non c’è lui a “cercare” di dare mezzo giro a tutti, la minestra è sciapa o cercano di farcela passare per tale. Vince il mondiale Gajser? Sì vabè, ma dai. Seewer ti mette sotto collaudo le coronarie ogni giro? Sì vabé ma è sempre secondo. Ci ha provato il rookie Renaux, con un inizio folgorante di campionato, ma sotto sotto, c’era sempre quel retrogusto del – ma “lui” non c’era -.
Ci metti un Febvre, che in ortopedia ha il conto aperto, Prado che col quattremmezzo non riesce a farci pace e dal quinto in poi…buttatemi lì dei nomi di botto senza andare a leggere la classifica, ovvero che vi sono rimasti impressi o emozionato. Giusto Forato e Guadagnini perché sono nostri e sui quali le aspettative sono altissime…visto il “GIGANTE” che devono andare a cercare di rimpiazzare nel cuore dei tifosi.
Da “loro” , come dicevamo, la situazione è ben altro che allegra, quando nel cuore dei tifosi c’è un trentenne dal futuro professionale tutto da definire e per accendere gli animi sugli spalti, ci vuole ancora un Barcia che ne butta in terra quattro a gara.
Insomma dai, di un Carlqvist a caso per citarne uno dei tanti nostri, che si ferma a bere una birra sul rettilineo di Namur o della quantità di icone americane del nostro sport, che si sono succedute nei posters sulle pareti delle nostre stanze, non se ne vede il ritorno all’orizzonte e tutto diventa più noioso.
Alla prossima
(Image profile K.Roczen)