Un professionista dietro le quinte
Abbiamo incontrato con il Dottor Luigi Vanoni, medico chirurgo, già esperto crossista, ora membro della Federazione Medico Sportiva Italiana, Osteopata e Preparatore atletico con un Master Internazionale in Medicina di Montagna. Durante la nostra conversazione sono scaturiti degli ottimi spunti di riflessione. Buona lettura:
Dietro un campione, c’è sempre una squadra che deve funzionare in perfetta sintonia per ottenere grandi risultati. Siamo andati a trovare il Dottor Luigi Vanoni, nel suo Studio Medico di Carnago (VA) con un buon passato da crossista, ora preparatore atletico di piloti di spicco e di Squadre che partecipano con successo ai Campionati Italiani, Europei e Mondiali.
Ciao Luigi parlaci di Te
Sono nato a Varese e vivo a Caronno Varesino (VA), ho da sempre praticato sport, per molti anni a livello agonistico, ora per piacere e per mantenermi in forma, tra un’attività e l’altra praticamente mi alleno sei giorni per settimana. Ho iniziato a dodici anni con l’atletica, mezzofondo con i Giochi della Gioventù per alcuni anni nelle categoria ragazzi e allievi in pista e nei mesi invernali con le classiche campestri, sino ai 17/18 anni, ho gareggiato nelle file della S.G. Gallaratese, della San Marco di Busto Arsizio e della SNAM Milano. L’atletica ha lasciato spazio al motocross, a cui ha fatto seguito l’attività agonistica nella MTB e nel Duathlon.
Come e quando è iniziata la Tua passione per il Motocross?
La mia passione per il motocross è nata un po’ più tardi, erano altri tempi, grazie ad un amico che mio padre appassionato di fuoristrada accompagnava col furgone in pista. Dopo i miei primi approcci con SWM e TM, nel 1980 ho corso per la Meca Motor di Maggi e Clerici con la Puch 250, poi con la Beta di Martelli, con Cagiva e Villa del Cross2R di Varese e con le Yamaha del Center Motor di Lecco.
Andavi forte e avevi anche dei validi aiuti…
Allora era più facile trovare gli Sponsor, nel 1981 ho corso per il Cross 2R e poi sono passato al Center Motor e nel 1982 ho gareggiato, nel vicino Piemonte con la Yamaha. Dopo le prime gare con successo del campionato Piemontese sono passato alla squadra di Nazzareno Cinti con la Kawasaki sia nella 250, dove ho concluso secondo, che nella 125 e Boy cross. Passato negli Junior nazionali, tra alti e bassi, ho raccolto qualche buon risultato nel 1985, penultimo anno di gare, con la 125 di un concessionario di Cossato.
L’ultima stagione com’è andata?
Il 1986 è stato l’ultimo anno di competizioni, da Senior ho iniziato l’anno con L’Husquarna 250 e 500 sostenuto da Luigino Donato di Cossato, nella 125 con la TM, poi grazie ad un contatto con il grande Alberto Angiolini a Lombardore, sono passato al Team di Portelli con la Maico sempre per la 250 e 500. In quest’ultimo anno mi sono infortunato ad una spalla, ad Arsago Seprio a metà stagione, sono riuscito a concludere secondo nel campionato intermarche a Laveno Mombello, dietro la Cagiva.
Una volta che hai smesso di gareggiare, Ti sei subito indirizzato alle attività propedeutiche?
Veramente ho anche corso in mountain Bike, dove ho vinto un Campionato Italiano nel 1991 e ho praticato Triathlon e Duathlon, in quest’ultima disciplina nel 1998 ho partecipato con ottimo risultato al Campionato del Mondo su distanza lunga di Zofingen. Nel 1987 ho aperto un Centro Fitness, tuttora attivo ed attualmente gestito da mia moglie Dana Goodin. Dopo le gare in moto ho collaborato sia con Pietro Miccheli (forte pilota FFOO), che con Vincenzo Bosi (grande pilota), entrambi istruttori e con diverse scuole di Motocross da me istituite. Da preparatore atletico facevo una parte di teoria e pratica.
Hai anche ripreso a studiare per specializzarti?
Ho ripreso gli studi, sono diventato Osteopata, poi mi sono iscritto all’Università di Varese e laureato in medicina. Avendo una grande passione per lo sport motociclistico, è stato molto bello poterlo abbinare alla mia attività lavorativa.
Quando sono arrivate le prime soddisfazioni?
Oltre il motocross, amo molto la montagna (passione anch’essa trasmessa da mio papà) e questo è stato da stimolo per poter lavorare con la Honda, grazie all’amico Martino Bianchi (allora General Manager Honda) ed al Dott. Piergiuseppe Tettamanti (Collega, Specialista in Medicina dello Sport), sono stato coinvolto inizialmente per preparare i piloti nelle tappe Boliviane di alta montagna. Poi la collaborazione si è allargata per l’approfondimento atletico con test nel 2016 in Inghilterra, sia per l’aspetto alta quota che per quello sportivo, in preparazione alla Dakar 2017. Molto gradita è stata la successiva richiesta di Martino Bianchi della HRC Rally Team di seguire direttamente i cinque piloti della Squadra ufficiale Honda nella Dakar 2017 svolta in Paraguay, Bolivia ed Argentina.
Che tipo di preparazione hai programmato con i piloti Dakariani?
Il mio compito era soprattutto valutare gli aspetti all’esposizione all’ipossia derivati dall’alta quota, in quanto tale ridotta disponibilità di ossigeno può condizionare, anche pesantemente, il rendimento del pilota, il quale deve, di conseguenza, prepararsi adeguatamente anche per questo tipo di sollecitazione. Nel HRC Monster Energy Rally Team eravamo circa trentacinque professionisti, ognuno con il proprio preciso compito ed obbiettivo, è stata un’esperienza fantastica!

Il Team Astes4, da sinistra il pilota Lapucci, il Campione e Rider Manager David Philippaerts, il Marketing Manager Fabio Tognella, il Dottor Luigi Vanoni ed al Computer il Team Manager Daniele Marchese
Altre novità questo anno?
Nel 2016 ho rivisto, dopo tanto tempo, Fabio Tognella che ammiro moltissimo per la sua crescita spettacolare nella gestione del suo Team, partendo dal regionale sino ad arrivare all’attuale Astes4-Tesar che lo vede impegnato nel campionato europeo e mondiale di motocross, come uno dei Team Ufficiali Yamaha. E’ stato un incontro casuale a Somma Lombardo, in una pizzeria, dove era presente anche il Campione David Philippaerts, pilota che ho sempre ammirato in particolare per la sua caparbietà e stile di guida. Abbiamo parlato di una possibile collaborazione e dopo una serie di test sui piloti svolti ad agosto 2017 è arrivato l’accordo per la stagione 2018 per seguire come medico-preparatore i piloti nell’Europeo 250 e qualche prova del Mondiale MX2. Il mio compito è quello di fornire dati medici, funzionali e nutrizionali ai piloti ed al Rider Manager al fine di ottimizzare la preparazione e le performance dei piloti del Team. Sarò, inoltre, presente ad alcune gare – scelte dal Team Manager Daniele Marchese – per seguire direttamente nei giorni di gara i piloti, sia in veste di medico che di osteopata.
Con i piloti del Team Astes4-Tesar quali sono i tuoi programmi di lavoro?
E’ vitale lavorare sul pre-gara, Il motocross è uno sport che richiede altissimi livelli di prestazione dall’abbassarsi del cancelletto sino alla bandiera a scacchi. Il pilota deve essere un atleta a tutti gli effetti, è fondamentale che stia bene fisicamente, che sappia allenarsi in maniera mirata e con metodo, anche con attività senza la moto, nonché sia capace di alimentarsi correttamente. Nella stagione sono tre i test, dalla preparazione invernale sino alla quasi conclusione agonistica per vedere con dati obiettivi alla mano i parametri e le qualità di ogni singolo pilota ed i miglioramenti da apportare alla preparazione. Con una maggiore qualità atletica è più probabile che il pilota riesca ad esprimere la sua tecnica con maggiore resistenza e fluidità.
Come è il tuo rapporto con il pilota?
La vita del pilota di un certo livello è molto impegnativa, è fondamentale che ci sia un ottimo feeling con tutte le figure professionali che lo seguono; ho sempre ricercato la sintonia con l’atleta trasmettendo loro serenità e spiegando, ogni volta, il perché di ogni mia scelta e suggerimento. Il corretto feeling richiede tempo, per questo ritengo che poter lavorare più stagioni con lo stesso Pilota e Team può permettere di ottenere risultati migliori.
Segui anche altri Team?
Tornando ai Rally, seguo la RS Moto di Simone Agazzi di Bergamo, primo Italiano in classifica a Buenos Aires nella Dakar 2017, che si è ben riscattato dall’infortunio dell’anno precedente. Mi occuperò della valutazione medica e della preparazione atletica della Squadra. Sarò presente a fine giugno in una gara di Motorally.
Ti occupi anche di singoli piloti?
Si, tra gli altri seguo con grande soddisfazione due bravi piloti che sono impegnati nei Campionati Italiani ed Europei: Daniel Gimm che corre nella classe 85 e Pietro Salina, figlio d’arte, nella 125 .
Cosa consiglieresti al crossista di oggi?
Sono ritornato nel mondo del Motocross, dopo aver seguito altri sport, l’ho visto migliorato ma rispetto ad altri ambienti sportivi deve ancora crescere, il pilota deve essere un vero atleta, comportarsi come tale, girare in moto per sviluppare la parte tecnica, naturalmente affidandosi solo a persone esperte e qualificate per l’istruzione, ma allo stesso tempo allenarsi, nutrirsi e comportarsi da atleta. Un fisico allenato reagisce in modi e tempi diversi, anche nei confronti di eventuali infortuni.
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(Image and credit C.Mazzullo)