Herlings
di Edoardo Pacini
Se riesci ad isolarti indirizzando l’attenzione solo su quel pilota, allora ti viene la voglia.
Il pensiero dominante diventa uno: il motocross è uno sport accessibile, per tutti. Che Herlings riesca a far diventare semplice anche la cosa più difficile lo dice la sua storia e lo conferma Mantova. Da sabato a domenica, nei due giorni dell’ultimo Nazioni, il tracciato muta, cambia così tanto che le tre finali che definiscono la classifica si corrono su un terreno che non è paragonabile a quello delle qualifiche della vigilia. La pioggia rimodella le forme del Tazio Nuvolari e quando canali e buche ridisegnano il layout della pista ecco che vengono fuori le straordinarie qualità del pilota olandese. Dall’asciutto al bagnato Herlings dà segnali di cambiamento forte creando una spaccatura netta fra sé e gli avversari. Che non son quelli di sempre, sia chiaro, perché viste le pesanti assenze, lo status del campione olandese lo ha solo Cairoli. Guardarlo diventa un appassionante esercizio, un insegnamento per tutti. Sottostimare questo aspetto è da amanti distratti, innamorati solo del proprio specchio. Io lo vedo capace di cose importanti. Non è l’opinione di un fan ma quella di chi dopo tanti anni di marciapiede crede di potere vedere sfumature di colore non sempre evidenti.
DAD… Didattica a distanza. Riguardatelo nell’inserimento ed in uscita di curva: il suo gesto armonico è privo di incertezze. Sdraia la moto e prende in mano il gas senza mai indugiare: chiuso/aperto una sola volta, nessun ripensamento. C’è poi quella fisicità che gli consente di dominare ogni imprevedibile reazione ciclistica: padrone assoluto. Infine sottolineo la capacità di battezzare la traiettoria ideale e di ricalcarla un giro dopo l’altro con precisione scientifica: le ruote messe lì nello stesso posto per mezzora buona… Il cronometro, impietoso per gli altri, diventa uno spartiacque.
La sua guida racconta molte verità ma quella più importante sottolinea il grande cambiamento. Herlings si dimostra riflessivo e pragmatico nei momenti chiave della gara. Ecco la grande novità di quest’anno: prudenza, tanta, soprattutto i primi giri dopo il via. Il resto lo si legge in classifica.
(Image KTM)