LEVI KITCHEN. GREEN DAYS
di Eric Johnson / images Monster Energy
A Washougal, cittadina di 17.039 abitanti a nord ovest degli Stati Uniti, Levi Kitchen è nato e cresciuto Levi Kitchen facendosi le ossa nel vicino Washougal MX Park.
“Il Washougal MX Park ha sempre fatto parte della mia vita. Da bambino amavo questo sport, ma lo facevo solo per divertimento, non pensavo ancora a vincere. Quando ho deciso di dedicarmici più seriamente è cambiato tutto, volevo dare un senso ai miei sacrifici, volevo vincere. Soprattutto da quest’anno lo sento meno come un lavoro, mi sto divertendo di più e credo che più sarò felice il giorno della gara più vedrete risultati migliori da parte mia”.
Terzo classificato all’esordio stagionale all’Angel Stadium di Orange County, Kitchen ha resistito alla pioggia battente e al fango dell’Oracle Park del round 2, perso di un soffio nei confronti del vincitore Jordon Smith. Una settimana più tardi, sempre nel pantano, questa volta allo Snapdragon Stadium di San Diego, Kitchen ha tallonato il leader della finale mentre cercava di passarlo ed è caduto. Ha rimontato fino al quinto posto, ritrovandosi al secondo nella classifica a punti della 250SX West, in attesa della soleggiata Anaheim del weekend successivo dove ha conquistato la seconda vittoria consecutiva della Triple Crown, esattamente come fece un anno fa. La vittoria di A#2 ha messo Kitchen in parità con Smith al vertice della generale provvisoria prima della settimana di riposo per dare spazio all’esordio della 250SX East Coast, in programma a Detroit.
“L’anno scorso ad A#2 era andata benissimo. Avevo ottenuto la mia prima vittoria in una gara di Supercross. La Triple Crown mi piace come formula, anche se onestamente preferisco il format normale. Ma ogni tanto va bene. Spero solo che non ne facciano troppe. Giusto un paio durante la stagione, non di più. In questo momento in classifica siamo tutti molto vicini. Rispetto all’anno scorso, dove Jett Lawrence dominava in lungo e in largo, la situazione oggi è più serrata, soprattutto per i primi cinque. Ormai siamo tutti abbastanza esperti, le gare sono decisamente combattute. Il campionato è sempre stato competitivo, ma lo sta diventando sempre di più, perché il campo di gioco è più uniforme, tutti seguono programmi di lavoro simili. Per questo ho voluto allontanarmi e fare le mie cose, perché non volevo fare ciò che fanno tutti gli altri. Volevo provare a fare meglio”.
Con la concorrenza così feroce della 250SX West non c’è davvero margine di errore.
“Non ce n’è proprio. Guarda Jo Shimoda e Nate Thrasher. Dopo sole poche gare hanno già troppi punti di svantaggio in classifica. Statisticamente sono fuori dai giochi. Sono bravissimi, ma per come sono messi non hanno alcuna chance di vincere il titolo. Ora la scelta è tra me, Jordon Smith e R.J. Hampshire. Anche Garrett Marchbanks sta andando forte. Una volta che si va sotto di 25 punti, che equivalgono a una vittoria di gara, è molto difficile rimontare. Non mi preoccupo troppo degli altri, devo solo continuare a fare le mie cose e vedere dove mi portano”.
A due anni dall’inizio della sua carriera da professionista e pilota del Monster Energy/Pro Circuit/Kawasaki di Mitch Payton, per Kitchen le prime prove della 250SX West sono andate piuttosto bene.
“Sono contento di come è andata finora, ma abbiamo ancora molte gare davanti. Devo solo trovare un po’ di velocità in più. Della mia prestazione ad Anaheim #1 sono piuttosto soddisfatto, è andata bene anche se la tensione della prima gara mi ha dato filo da torcere. Sono invece dispiaciuto per la gara di San Diego. È stata molto frustrante, ma le cose potevano andare anche peggio. Se si analizzano attentamente i tempi, credo di aver avuto la velocità giusta per vincere e la sensazione di poter prendere gli avversari quando volevo. È stato solo un sorpasso difficile che mi ha penalizzato. Stavo diventando un po’ impaziente dietro a R.J. Hampshire, avrei dovuto aspettare un suo errore. Ma ho forzato e ho pagato caro”.
A fine 2023 Kitchen ha lasciato lo Star Racing Yamaha per trasferire armi e bagagli al Moster Energy/Pro Circuit/Kawasaki nell’ottica di avere maggiore libertà e fare un importante salto di qualità.
“In ogni cosa che si fa nella vita ci sono pro e contro, ci si chiede sempre se si è fatta la scelta giusta. Per me è stato sorprendente quanto sia stato facile il passaggio. Ho seguito il consiglio di Chase Sexton, con il quale spesso mi alleno, di prendermi una lunga pausa dopo l’ultima stagione come fa di solito lui. ‘Fidati di me, amico, avrai molto tempo da dedicare alla moto’, mi ha detto. Mi sono preso quasi un mese di riposo, tanto che Mitch e i suoi ragazzi si sono chiesti quando sarei tornato in moto. Nel giro di tre settimane mi ero perfettamente ripreso. Alla quarta sono andato in Florida per iniziare gli allenamenti ed è stato facilissimo. La moto mi è piaciuta subito, anche se alla fine solo le gare ti danno la vera misura di dove sei tecnicamente. Alla prima di Anaheim abbiamo faticato un po’ con un paio di cosette sulla moto, ma non c’è nulla di strano. Le piste di allenamento sono diverse da quelle di gara. L’ambiente della squadra poi è fantastico, grazie alla libertà posso cambiare il mio programma se necessario. Sentirmi felice mi sta mentalmente aiutando. Sono molto fiducioso perché tutto è come volevo”.
Per Kitchen il Monster Energy/Pro Circuit/Kawasaki è un team di tutto rispetto.
“La gente può dire ciò che vuole su quanto Mitch possa essere severo coi suoi piloti, ma la verità è che con me non lo è stato affatto. È solo onesto e dice le cose come stanno. Quando mi ha lasciato andare in Florida ad allenarmi, mi ha soltanto detto: ‘Levi, non darmi un motivo per portarti via dalla Florida’. E io lo sapevo. Voglio vincere quanto lui. Forse anche di più”.