E con questa vi saluto davvero, lasciando alle spalle un anno di gare eccezionale e dandovi appuntamento per leggere le mie sempre personalissime considerazioni, a vostra disposizione per critiche o approvazione. Ringrazio il Direttore Edoardo Pacini e il mio insostituibile “socio impaginatore” Fabio De Lorenzo senza il quale sarebbero notti di bestemmie, se dovessi litigare io con il computer.
La speranza ovviamente è quella di rileggerci nel 2024.
Queste le parole con le quali Max si è congedato alla fine del Nazioni 2023. Ho pensato molto alla sua “creatura” più famosa, le pagelle. Non avevo idea su quale fosse la scelta giusta da perseguire; chiudere per sempre, assegnarle ad un collega oppure altro. Ritengo di avere altre peculiarità rispetto a Max e forse non posseggo neanche la sua ironia ma una frase alla fine mi ha convinto a non lasciare affievolire la sua rubrica e quindi la sua memoria storica. “A nessun altro Massimo avrebbe mai affidato le sue Pagelle”
E così eccoci qua, la rubrica sarà sempre a nome di Massimo Bonardi e questo sarà il nostro modo per ricordare un amico.
MXGP of Patagonia-Argentina La pagella Asada
di Massimo Bonardi
Finita l’astinenza si torna in pista e che pista! Come ogni anno molte novità che inevitabilmente accendono il cuore dei tifosi. Nuovi connubi, debutti, passaggi di categoria e finestre sul futuro dei regolamenti. La gara ha regalato fiumi di adrenalina soprattutto grazie ai ragazzi della classe cadetta che non hanno smesso un secondo di incrociare i manubri. Unica nota stonata nella festa di inizio anno, i troppo piloti fermi per infortunio ai quali si sono aggiunti in poche tornate nomi dal blasone pesante. Speriamo di rivedere tutti in pista il prima possibile.
IL TRACCIATO: 8
Forse il più bello, spettacolare e dal contesto straordinario, tracciato di tutto il campionato. Credo però che al di la dell’innegabile appeal ci siano alcune criticità che hanno fatto storcere il naso a più di un pilota. Veloce, velocissima; terreno sabbioso ma comunque bastardo. Sopra morbido e sotto buche secche capaci di farti scappare via la moto. Le cadute a ripetizione nei canali ne sono la prova e quelle velocità hanno intimorito anche qualche nome eccellente. Un esempio? Jeffrey Herlings…
MXGP
PRADO: 8 1/2
Si riparte dal campione. Recentemente Claudio De Carli durante una conversazione che troverete nel prossimo numero di Motocross, ci aveva confidato che dall’esperienza americana di Jorge si attendeva in dote un approccio più incisivo. Direi che il suo desiderio si è concretizzato con Prado che ha fatto sua l’assoluta ed il giro veloce. Ha vinto sempre ai punti ma ha mostrato il consueto acume tattico e una nuova propensione alla lotta ravvicinata.
FEBRVE: 7 1/2
Era il grande atteso e non è andata come era lecito attendersi. Certamente protagonista ma sempre un pelo indietro a quei due. Non ha vinto nessuna delle tre gare ed escludendo qualche schermaglia iniziale non è mai stato in grado di portare pressione sul battistrada. Ok è sola la prima gara ed è salito sul secondo gradino del podio ma dallo schiacciasassi della scorsa stagione, era forse lecito attendersi qualcosa in più.
GAJSER: 8
Un blackout sfortunato durato forse cinquecento metri. Un vero peccato perché il Tiga visto a Neuquen è forse la migliore release degli ultimi anni. Non ha sbagliato niente assecondato da una guida eccellente e da una moto alla vista perfetta. Nella seconda manche ha guidato sul velluto disegnando linee perfette nonostante l’evidente usura del tracciato.
JONASS: 7
Quando Pauls imbrocca queste giornate diventa una spina nel fianco per chiunque. Sempre davanti in partenza e attaccato al treno dei buoni fino al traguardo. Se confermerà quanto a mostrato in Argentina, a breve si toglierà qualche soddisfazione.
RENAUX: 6
Maxime resterà sempre il solito magnifico pilota, mai domo e spettacolare. Vederlo però così in affanno mi fa tornare in mente le parole di Herlings circa la gravità del suo infortunio al piede. “Sono scioccato, ho subito il solito infortunio e so esattamente cosa lo attenderà” La speranza è che la mia sia solo una sensazione
SEEWER: 5 ½
La sensazione resa dal fantino svizzero non è delle migliori. Pare che il passaggio in verde sia più ostico del previsto. L’attitudine di Jeremy è invariata ma il risultato è assai diverso; magari basterà aspettare per capire se riuscirà a domare la nuova ragazza.
HERLINGS: 5
L’ombra del pilota che ha calcato le piste negli ultimi dieci anni. Più attento a non commettere la minima sbavatura e soprattutto a toccare terra piuttosto che a cercare velocità e avversari. Qualche annotazione: sta davvero bene o ci nascondono qualcosa? Oltre mezzo minuto di ritardo a fine manche… Tutti hanno lavorato tantissimo sulle partenze. Quest’anno anche Gajser scatta meglio. Jeffrey continua a faticare. E in un mondiale così tirato potrebbe essere finito il tempo delle rimonte epiche… Per vincere bisogna partire nelle prime tre quattro posizioni ma forse gli innumerevoli incidenti hanno lasciato più cicatrici nell’anima che nel fisico.
GLI ITALIANI:
MONTICELLI: 6
Finalmente Ivo chiude tutte le manches di un GP dopo un periodo veramente complicato. Aria nuova in casa Beta ed una ritrovata forma fisica gli hanno ridato consistenza. Le cose migliori le ha fatte vedere nella qualifica del sabato ma anche nelle finali ha mostrato ampi sprazzi di luce. Unica nota a latere, il pericolosissimo incrocio di traiettorie volanti con Herlings.
FORATO: NN
Niente da fare per l’Alberto nazionale, peccato. Ci ha provato ma il dolore al muscolo drenato, deve essere stato ingestibile. Adesso ha davanti a sé un paio di settimane per tornare in forma e schierarsi insieme a Mattia nel catino di Madrid.
MX2
DE WOLF: 9
Un crescendo felliniano per il biondo olandese che ha sovvertito un pronostico già scritto nell’arco di poche tornate. Bello, bellissimo in moto, l’unico capace per tecnica e velocità di emulare il fratello minore di marca. Con l’impercettibile differenza che il “Lupo” difficilmente va oltre il possibile massimizzando sempre la prestazione. L’unica variabile alla sua ascesa totale sarà rappresentata dai fondi meno volubili. Se si confermerà sul duro, rovinerà il sonno a diversi ragazzi.
LAENGENFELDER: 7 ½
Atteso come il predestinato, colui che lo scorso anno, dopo la doppia defezione di Geerts, ha perso il titolo. Eppure, nonostante la medaglia d’argento, la manche conquistata ed i soli sei punti di gap dalla Tabella Rossa, non ha convinto fino in fondo. Probabilmente è successo qualcosa in gara 2 che gli ha impedito di affondare il colpo ma se paragonato all’adrenalina a fiumi regalata dalla coppia Husqvarna, resta un bel po’ di amaro in bocca.
HAARUP: 8
Solo applausi sul boccascena di Neuquen per Mikkel e la sua Triumph. Nessuno avrebbe scommesso un solo euro sul loro podio ed invece con il capolavoro tattico della frazione finale, hanno sovvertito ogni pronostico. Il cameo? Gli ultimi tre giri dove invece di amministrare ha continuato ad attaccare fino all’ultimo metro disponibile.
BENISTANT: 6
Il guascone con le dichiarazioni si trova a suo agio, peccato che negli ultimi due anni non siano sostenute da altrettanti fatti. Preso a sportellate in ogni manche, ha sgomitato a tratti, ottenuto molto meno di quanto ero lecito attendersi dall’arma definitiva alla quale la casa dei tre Diapason ha affidato le speranze di riconferma.
ADAMO: 6 meno
Andrea ha fatto un miracolo nel 2023. Doveva solo essere un anno di apprendistato ed invece è stato l’uomo giusto al posto giusto. Inevitabile avere tutti gli occhi addosso questa stagione. Quel titolo impone dei dogmi che non possono essere ignorati. Per questo motivo fanno impressione i quaranta secondi di gap accumulati ogni manche.
LUCAS COENEN: 10 ANZI 4
In moto e soprattutto quando resta in piedi, lascia attoniti per tecnica, stile e aggressività. A velocità folle tre sorpassi all’esterno, in curva e sulle pedane che possono essere archiviati alla voce Wikipedia “guidare una moto da cross”. Per il resto buio totale. Essere in assoluto e non da questo week end, il più dotato per i motivi di cui sopra, e gettare al vento metà (e sono buono) dei risultati praticamente già conseguiti è un peccato veniale… Non c’è alcun dubbio su chi sia il maschio Alfa, ma tutta questa potenza senza alcun controllo, serve ben a poco.
BONACORSI: 6
Esattamente come ha commentato lui, niente da dichiarare. Non ha fatto sfracelli ma non è andata neanche malissimo. Forse ha pagato uno scotto altissimo a partenze veramente complicate. Già a Madrid potenzialmente può fare molto meglio.
ZANCHI: 8
Basterebbe solo riportare l’endorsement di Giacomo Gariboldi sull’esordio di Ferro per chiudere la questione ma in realtà le ultime parole le voglio spendere per andare controcorrente. Aver dedicato molto tempo alla gestazione dello speciale dedicato a Ferruccio mi ha fatto apprezzare molte sfumature forse non troppo evidenti. Un solo aspetto mi aveva lasciato perplesso tanto da chiedere conferma più volte e come se non bastasse costringendomi a riascoltare infinite volte la registrazione. Jacky Vimond, il suo mentore, che affermava “un giorno diventerà campione del mondo”. Mi era sembrata una forzatura e soprattutto un carico emotivo pesantissimo addossato al ragazzo. Però io raccolgo storie e Jacky è Jacky… Dopo il week end argentino e soprattutto dopo quanto ha mostrato Ferro in pista, direi che io posso continuare a testimoniare quanto raccolgo e Vimond ad affermare verità che gli altri non vedono. Chapeau
Di F@b
Image: Yamaha; MXGP, KTM, GASGAS, Husqvarna & HRC